Calcio / Lecco città
Lunedì 27 Dicembre 2021
Fracchiola: «Il Lecco vuole stare in alto
A gennaio qualche ritocco sul mercato»
Il ds bluceleste sembra certo: «Il presidente non lesinerà uno sforzo ulteriore».
C’è una sola parola, in questi giorni, che infiamma i discorsi sul Lecco: mercato. Di riparazione, o migliorativo che dir si voglia. Ad accendere i riflettori sulle disponibilità del patron Paolo Leonardo Di Nunno è stato mister Luciano De Paola che non ci ha girato intorno: «Voglio una punta da doppia cifra». Saranno d’accordo con il tecnico cosentino il ds Domenico Fracchiolla e, soprattutto, chi pagherà, ovvero Di Nunno? Sì e no. Diciamo che sono in attesa che qualcosa succeda. A partire da Fracchiolla: «Il mercato è totalmente fermo - premette il dirigente bluceleste - Tutte le squadre hanno problemi di lista (ricordiamo che al massimo, giovani esclusi, si può essere in 24 in rosa, ndr). E poi, nel periodo di Natale, si fanno solo chiacchiere. Noi sicuramente faremo qualcosa. Non dobbiamo fare chissà che, ma avere pazienza. Il presidente non lesinerà uno sforzo ulteriore».
Di sicuro a Di Nunno i 7 punti in 3 partite hanno fatto bene: «Questi 7 punti hanno riportato entusiasmo – ammette il ds pugliese - anche perché poi l’ultima gara la squadra non stava benissimo a livello fisico. Evidentemente i giocatori stavano già incubando il virus e si è visto in campo dove correvano in pochi e a fatica…».
Anche perché giocare senza il mister titolare, soprattutto quando è un motivatore come De Paola, non è semplice. E anche in settimana, anche se Malgrati ha fatto un egregio lavoro, la sua assenza ha pesato. In effetti De Paola ha potuto condurre 11 allenamenti su 28. Ora si vedrà cosa succederà con la negativizzazione attesa per questa settimana. Ma, detto questo, senza miglioramenti in rosa, sarà difficile arrivare a migliorare sensibilmente anche la classifica.
«Vogliamo stare in alto - taglia corto Fracchiolla -. Ormai Triestina, Feralpi, Padova e Sudtirol sono sopra di noi e non penso siano alla nostra portata. Per il Renate, se non crolla come ha fatto la scorsa stagione, sarà dura. Ma con tutte le altre, ce la giocheremo fino in fondo. Sia per valori di rosa che per capacità tecniche. Abbiamo speso meno e stiamo giocando di più con i giovani rispetto a molte. E il minutaggio, si sa, fa entrare qualche soldo ma non sempre si concilia con le velleità di classifica: dovremo essere bravi a continuare così e, al contempo, migliorarci».
Quattro ritocchi basteranno? Si è sempre parlato di uno-due difensori, un esterno di centrocampo, una punta: «Sarà un mercato come l’anno scorso, fatto di ritocchi. A livello numerico non ci manca nulla. E io mi chiedo: dove sono gli attaccanti in doppia cifra? C’è Galuppini che ne ha fatti 14 e gli altri sono tutti sotto i 10. Manconi, Ceravolo e Maistrello ne hanno 9. A 7 c’è Miracoli della Feralpi… Poi si scende a 6 e via dicendo. In C uno che segna più di 10 gol all’andata è difficile trovarlo. E poi i nostri si sono alternati molto nel segnare, visto che abbiamo uno dei migliori attacchi del girone (il 4°, ndr). Masini è fuori dall’ordinario con i suoi 4 gol da centrocampista. Per cui andremo sicuramente a provare a migliorarci, se ci riusciamo, però senza patemi. Anche perché per migliorare questo attacco ci vogliono i soldi».
Certo è che se qualcuno uscisse… «Dico innanzitutto che non è vero che non li vogliono i nostri attaccanti. Iocolano, Mastroianni, Ganz e Petrovic ce li cercano tutti. Per cui… Vedremo. Gennaio è un mercato molto difficile per le punte: chi ha i giocatori forti se li tiene. Devi aspettare il momento giusto per colpire. Io riuscii a migliorare il girone di ritorno la scorsa stagione con Foglia e Azzi».
«Ora, a gennaio, devi fare i ritocchi giusti nei posti giusti - la chiosa di Fracchiolla -. Ma soprattutto al momento giusto».
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