Europei, gli svizzeri ci credono: «Ci è andata bene, meglio affrontare l’Italia che la Croazia»

Gli eredi di Guglielmo Tell sono pronti a farci la festa, buttandoci fuori dall’Europeo di Germania 2024. Dalla vicina Val Poschiavo spirano venti di battaglia sempre nei toni della giusta goliardia che contraddistingue questi appuntamenti sportivi. Mai come in questa occasione i nostri vicini di casa sono convinti di avere tutte le carte in regola per mandare a casa i campioni d’Europa in carica.

Elvezio Lardi che gestisce un negozio in centro a Poschiavo, fino a qualche anno fa era pure titolare di un’attività a Grosio. Ha tanti amici in Valtellina e la goliardia è tanta. « Stiamo ancora ringraziando l’arbitro di Italia- Croazia per l’ingiustificato recupero che ha dato agli Azzurri, certamente non aveva un orologio svizzero al suo polso perché altrimenti il fischio finale sarebbe stato dato con puntualità ed il nostro avversario di sabato diverso. Ci ha fatto un enorme piacere perché noi avevamo paura di affrontare la Croazia negli Ottavi di finale. Questa Italia non ci fa paura; la Svizzera ha nettamente giocato meglio finora». Un tempo giocava a pallone “l’Elvezio fiducioso” nel Poschiavo e partecipava ai tornei estivi in Valtellina. Poi le sfide simpatiche e goliardiche le ha lanciate agli amici grosini a carte nel gioco della sceba, una sorta di briscola che i frontalieri grosini hanno imparato oltre confine e importato in paese. Sfide con tanto di inni nazionali e divise che hanno sempre visto soccombere i maestri svizzeri. Ora Lardi da presidente della Bocciofila di Poschiavo ha organizzato varie manifestazioni con gli amici di Livigno e di Villa di Tirano. « Speriamo di andare ai rigori sabato sera visto che Jorginho è una sicurezza avendone già sbagliati due contro la svizzera nelle qualificazioni dei Mondiali del Qatar. E visto che non c’è due senza tre, speriamo si presenti anche questa volta sul dischetto».

La tensostruttura di Prada nella quale gli amici svizzeri seguono le partite degli Europei sarà una bolgia sabato sera nella speranza magari di poter sconfinare a Tirano per sventolare la bandiera rossocrociata. E’ senza dubbio più british l’impatto di Bruno Fighera, architetto di Poschiavo che per ben un quarto di secolo è stato il maestro del corpo musicale ”I Fiati” di Grosio. Le sue parole stonano col grande ottimismo degli altri svizzeri: « Premetto che io di calcio capisco poco e non lo segue proprio e sabato non guarderò la partita, ma dico che sabato vincerà l’Italia perché è più forte. Da architetto ho sempre apprezzato i grandi numeri 10 del calci italiano da Rivera, a Baggio, da Del Piero a Totti: sono la fantasia nel calcio. Ora di talenti simili la Nazionale Azzurra non ne ha più».

Cuore a metà per il cuoco grosino Stefanino Pini, classe 1954, che per tanti ha lavorato in Svizzera ed anche da pensionato fa il pendolare. La sua riconoscenza per la terra che l’ha adottato è manifesta ed infatti è facile vederlo indossare la divisa della Svizzera nelle sue pedalate in bici sui passi di Italia e Svizzera. Ma sotto la maglia rossocrociata c’è sempre un cuore grosino che batte.

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