Calcio, Walter Novellino: «Verrei volentieri a Lecco»

Intervista all’allenatore specialista nelle promozioni: «Attendevo la chiamata a gennaio. Avrei potuto ottenere la salvezza»

Walter Novellino vuole vincere. E quando gli chiediamo se sia interessato davvero a venire a Lecco, lui risponde: «Ma a Lecco vogliono vincere? Io tanto. Ho tanta voglia di allenare. E di vincere». L’ex calciatore rossonero della stella 1979, con il cuore nerazzurro, è sicuramente un purosangue. Uno che non entra in corsa per partecipare. E per questo, prima di prendere una qualsiasi decisione, vuol capire con chi e cosa ha a che fare.

Premette: «Il mio con la società di Aniello Aliberti è stato un pour parler. Di concreto non c’è niente. Sicuramente, però, non ho messo giù il telefono. La voglia di allenare c’è ed è tanta, ma aspetto che eventualmente abbiano sistemato tante cose. So che hanno un grande lavoro da fare, per cui ci siamo solo fatti una chiacchierata». Novellino ammette di conoscere l’altro ramo degli Aliberti: «Conosco il cugino dell’attuale patron, che si chiama proprio come lui, per quando era alla Salernitana. Vedremo se riusciremo a trovare un accordo oppure no. Ma a me non dispiacerebbe affatto venire a Lecco ad allenare». Insomma, un quasi «Sì», anche se devono verificarsi alcune congiunzioni “astrali” perché questo avvenga, nel senso che Novellino vuol essere sicuro di avere a disposizione una squadra competitiva prima di accettare. E Aliberti, di contro, deve essere convinto di poter contare su di lui come allenatore vincente. Anche perché l’incarico sarebbe economicamente “pesante”, anche se Novellino afferma di non aver ancora parlato di soldi con la proprietà. È come se Aliberti stesso avesse messo in “stand by” l’allenatore per cercare, prima, di risolvere tutta quella serie di incombenze alle quali neanche lui si aspettava di dover adempiere.

Novellino, però, è sicuro che il Lecco sia stata una piazza che vuole: «Quando giocavo nel Legnano ho incontrato, da giocatore, il Lecco. E mi è sempre piaciuta quella maglia bluceleste che mi ricorda il nerazzurro dell’Inter, squadra del mio cuore. Io ho giocato nel Milan e con quella maglia ho trovato la stella del 1978-79. Ero “piccolo e cattivo”, una splendida avventura, vissuta da residente di Milano. E così mi sono innamorato di Milano, anche se ho tifato sempre Inter. Mi piacerebbe venire a Lecco, questo sì».

Anche perché gli piacerebbe riportare il Lecco dove merita: «Guardi ho atteso anche la chiamata di Di Nunno a gennaio. Io sono certo che quella squadra avrei potuto salvarla. Secondo me si è fatta troppa confusione ma ci sarebbero stati i numeri per riuscire a mantenere la categoria. Ci tenevo che mi chiamasse Di Nunno, ma non è successo. Certo, salvarsi in B è una cosa e vincere in serie C è un’altra. Ma c’è voglia di vincere lì? A me piacerebbe tantissimo. Speriamo di sentirci presto».

D’altronde Novellino è stato protagonista di promozioni: ne ha ottenute quattro in serie A con Venezia (1997-1998), Napoli (1999-2000), Piacenza (2000-2001) e Sampdoria (2002-2003). MA recentemente è stato piuttosto sfortunato. Ultimo risultato di prestigio il quinto posto in B con il Modena, esattamente dieci anni or sono. E a giugno 2023, mentre il Lecco vinceva i play-off di C, la sua Juve Stabia, arrivata decima, perdeva contro l’Audace Cerignola il primo turno dei play-off. Sarebbe stato poi il Foggia a sovrastare l’Audace con un pazzesco recupero in casa e guadagnare così la finale contro il Lecco. Ma chissà cosa sarebbe successo se invece del Foggia ci fosse stata la Juve Stabia, che questa stagione ha vinto il torneo non con Novellino, a incrociare i tacchetti con i blucelesti.

Avremmo visto il vero Novellino in panchina: quell’allenatore che a 71 anni ha ancora tanta voglia di vincere. Lo chiamavano “Monzon” per il suo aspetto simile al famoso pugile sudamericano. Chissà che questa volta non torni, come lui, a combattere. A partire da Lecco.

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