Calcio Lecco: Lin spiazzato. Ora si fa avanti un fondo texano

Fumata nera. L’ennesima. Per ora non si fa nulla. Scendono, però, le quotazioni della vendita del Lecco all’imprenditore cinese Alex Lin e non per sua volontà, ma perché Paolo Di Nunno avrebbe rilanciato. L’offerta gli è stata fatta, a una cifra però impossibile da conoscere nei particolari (tra i 3 e i 4) milioni di euro, ma l’imprenditore di Cormano avrebbe rilanciato.

Rialzo che non è stato per nulla gradito dall’imprenditore asiatico che, vista la situazione, starebbe meditando di tirarsi indietro e lasciare il Lecco al suo destino. Alchè, però, non si capisce se il patron del Lecco abbia fatto questa mossa per scoraggiarlo definitivamente in favore di altri, o perché abbia in mente di giocare un’altra partita.

Che però si debba fare in fretta non è un’indiscrezione: è un fatto. Il 15 aprile il Lecco dovrà pagare gli stipendi di marzo. E nella trattativa questi stipendi hanno un peso notevole. Per cui o Di Nunno li paga di tasca sua, oppure chiude le trattative prima. Come, pure, dovrà prima o poi decidersi a chiudere i debiti contratti per lo stadio. «Che fine hanno fatto i soldi dell’avanzo di bilancio? – si chiede il patron bluceleste – Io so solo che il sindaco Gattinoni mi ha detto di non avermi mai promesso i 400mila euro che io mi aspettavo dal Comune per lo Stadio rimesso a nuovo. Secondo lui me lo sono inventato. Ma vi sembra possibile?». Anche questi soldi, dunque, ma ben più di 400mila euro per intenderci, mancano all’appello.

E non chiudere la vendita prima di una settimana potrebbe essere decisivo nel senso di doverle pagare lui, Di Nunno, queste cifre. Insomma, il closing è vicino. Ma se non sarà Lin, allora chi si farà sotto? Il mistero si infittisce anche se, questa volta, si sa qualcosa in più degli americani che avrebbero risposto all’offerta di Di Nunno, intorno ai tre milioni di euro. Non si capisce se però comprensivi o no dei crediti che il Lecco dovrebbe ricevere dalla Lega di Serie B e del paracadute o meno. La cosa cambia. Se Di Nunno si tiene il milione e mezzo-due che deriva dai crediti vantati in Lega (paracadute da 700mila euro compreso), e poi chiede tre milioni di euro agli americani, è come se l’operazione valesse cinque milioni di euro, almeno per lui. Diversamente, ovvero se i tre milioni comprendono però il credito di 1,5 da riscuotere, per i compratori sarebbe più facile mettere piede a Lecco.

Da dove? Pare che gli acquirenti del fondo sportivo vengano dal Texas. Che i texani siano fortissimi e quotati nel mondo del calcio è rappresentato dal fatto che dei fondi equity hanno recentemente sponsorizzato in Europa squadre come Barcellona e Real Madrid. Non solo: i texani sono sbarcati su Dazn, la televisione che segue anche la serie B, e hanno “piazzato” programmi sul football americano e il basket, ma anche il golf. Potrebbe essere proprio questa la chiave che ha portato i texani a interessarsi del “fenomeno Lecco”. Ma una cosa è certa: prestissimo, forse già oggi o al massimo nei primi giorni della prossima settimana, si incontreranno con Paolo Di Nunno. Che il rialzo su Lin sia stato chiesto perché più graditi gli imprenditori americani? Tutto è possibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA