Calcio, Lecco: Ionita alla Triestina. Aliberti: «Sono molto deluso»

Parla il vicepresidente: «Per noi è più importante la squadra: chi non vuole rimanere può andare via»

Lecco

La bomba è esplosa. Artur Ionita, se n’è andato. Dopo essere tornato bluceleste il 30 settembre scorso tra dichiarazioni d’amore incrociate del vicepresidente Francesco Aliberti e sue personali. Dopo che aveva definito Lecco “città fantastica in cui mi sento a casa”, ieri il nazionale moldavo ha posto fine alla sua permanenza in bluceleste. Continuerà ad amare Lecco? Forse. Il Lecco, però, no di sicuro. Lo lascia nel momento del bisogno, in piena zona play-out.

È suo diritto di lavoratore, di calciatore, ma sicuramente non è quello che i tifosi, che tanto l’hanno voluto, speravano. Lo scorso anno ha raccolto 36 presenze con 4 gol e 4 assist, risultando tra i migliori giocatori della rosa bluceleste in serie B. Quest’anno ha deluso, nonostante le 15 presenze i 2 gol e l’assist collezionati. Il vicepresidente Francesco Aliberti ci è rimasto malissimo.

Cos’è successo vicepresidente?

Che domenica sera, dopo la partita, ci ha chiamato la Triestina e ci ha detto di essere interessata ad Artur. Lui ci aveva chiesto di intavolare un discorso sul rinnovo e sembrava intenzionato a rimanere. La telefonata della Triestina ci ha spiazzato. Poi lunedì ci ha offerto delle contropartite e ci ha rivelato che c’era un preaccordo con il calciatore. Anche se lunedì sera si è inserita una squadra rumena che ha fatto una sua offerta in contemporanea e a cui Ionita ha pensato, oggi ha scelto di andare a Trieste e sposare il primo accordo che aveva con loro e che io non conoscevo… Anche perché non avrebbe giocato a Trieste altrimenti…

Ma non si poteva trattenerlo?

Non abbiamo avuto scelta. Ha rifiutato la nostra proposta di rinnovo che ci ha chiesto probabilmente solo pro forma, visto che aveva questi accordi. Chiaramente sarà sostituito. Abbiamo fatto uno sforzo importante per lui e per la tifoseria. La contropartita tecnica è in via di definizione, ma è secondaria rispetto all’amarezza che provo. Non va via a parametro zero, questo di sicuro… Stiamo ancora definendo i particolari

C’è amarezza, dunque. Ma vuol dire che Ionita non crede alla salvezza del Lecco?

La delusione personale è grande. Ha deciso di andare a guadagnare qualche soldo in più, ma non il doppio o il triplo. Anzi... Tutto lecito, visto che è un lavoratore come altri. Ma Andrea Beghetto, gran signore e grande professionista, non ha fatto così, per citare uno degli ultimi esuli. Non posso dire che lo stesso comportamento sia stato tenuto da Ionita: andare via a bruciapelo, dopo la partita con la squadra con la quale avevamo appena giocato, mi lascia di stucco. Se penso poi a tutti gli sforzi fatti per prenderlo, quand’era ampiamente fuori budget. E poi sostituirlo a sei giorni dalla chiusura del mercato, è un bel problema

Cosa vuol dire in termini tecnici questa cessione clamorosa?

Lo scopriremo solo nei prossimi giorni. Non sono dentro lo spogliatoio. Non lo so dire. Ma il fatto che vada via un giocatore che evidentemente non voleva rimanere, sicuramente non penso che lo spogliatoio ne risentirà più di tanto. Era capitano a Trieste e anche la partita prima, l’abbiamo anche messo nella grafica del pre-partita. Neanche mister Volpe s’era accorto delle sue volontà. Altrimenti non avrebbe giocato, ripeto, a Trieste… Chi ha la valigia in mano difficilmente può giocare con la testa giusta… Ne abbiamo preso atto. Ma non mi strappo i capelli perché per noi è più importante la squadra: chi non vuole rimanere può andare via. Tecnicamente ne faremo a meno. La delusione umana, però, quella è tutta un’altra storia…

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