Calcio Lecco, Aliberti: «Prevedo due stagioni di perdite secche prima di salire»

Il vicepresidente di Confindustria Bergamo era al Rigamonti-Ceppi per l’ultima partita in B. Su Bizzozero: «Nessun legame con gente non gradita ai tifosi»

Si complica la strada finora più seria e fattibile apparsa in questi mesi. Aniello Aliberti ha ricevuto un «Sì» e un «No». Il “no” viene dal Comune. O, meglio, dal sindaco Mauro Gattinoni. Il vicepresidente di Confindustria Bergamo avrebbe ottenuto solamente una generica disponibilità a coprire eventuali lavori di manutenzione straordinaria che si rendessero necessari allo stadio per “emergenze” oggi non palesatesi. Ma nessuna apertura ad ampliamenti o sistemazioni ulteriori del Rigamonti-Ceppi.

Mentre da Paolo Di Nunno l’industriale bergamasco ha ricevuto la promessa che il Lecco si iscriverà il 4 giugno in serie C, pagando le mensilità di marzo e aprile. Poi si vedrà per le due successive. Presente allo stadio, Aliberti si è divertito: «Al di là del risultato, vedere uno stadio così pieno in una partita senza motivazioni e con la squadra già retrocessa, mi è parsa una bellissima cosa. Invece dal sindaco ho ricevuto “picche”: mi ha detto che per lo stadio, che è di proprietà del Comune, e può fare solo opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le opere che sono state fatte da Di Nunno esulano dai doveri del Comune. Ho preso atto».

Per quando riguarda invece Di Nunno: «Mi ha detto che manterrà la scadenza dei pagamenti di marzo e aprile che è la “condicio sine qua non” per garantire l’iscrizione in C e non finire come otto anni fa, falliti. Quando ci sarà il via libera per l’iscrizione, e con le carte in mano, mi dovrà aggiornare i conti che stiamo verificando insieme e mi dovrà dire, per iscritto, quanto vorrà per il Lecco. La richiesta scritta sarà necessaria, visto che cambia abbastanza repentinamente idea e io ho bisogno di avere certezze, non dubbi».

Ma Aliberti, da buon imprenditore, ha chiesto un incontro anche con gli sponsor: «Vorrò sapere chi è disponibile a restare. E poi ho chiesto se ci sono imprenditori dall’1 al 51 per cento. Sono aperto a tutti. Io da solo non farò l’operazione. È una questione non solo di costi. Infatti prevedo di avere due stagioni di perdite secche, prima di riuscire a salire. Ma a Lecco manca poi tutto un lavoro di organizzazione, almeno rispetto ad altre società. I Di Nunno hanno fatto grossi sforzi, ma al di là della parte sportiva, che sceglieremo, manca tanto: tutti devono rispondere di quel che fanno in società. Ruoli distinti e chiari per tutti. Invece ci sono un po’ di discrepanze nella gestione della società. Non voglio certo fare il professorino, ma certe cose vanno gestite meglio».

Ma i tempi quali saranno? «Ricevuta la certezza dell’iscrizione al campionato di serie C, il 4 o 5 giugno. Avuto l’Ok dell’iscrizione, dipenderà poi da chi vorrà partecipare, dagli sponsor, e fondamentalmente da quanto chiederà Di Nunno. Un giorno dice che ha perso tre milioni, un altro ancora che regala la società... Stiamo verificando i conti. Mancheranno poi gli stipendi dei mesi di maggio e giugno. Ma ci penserà chi rileverà la società, o, meglio, se ne parlerà insieme in sede di trattativa finale. Anche perché c’è la fidejussione di 800mila euro da escutere, nel caso non pagasse le ultime due mensilità. L’importante è essere iscritti». E l’imprenditore cinese Lin? «Io gli ho detto chiaramente che su di lui non ho problemi. Ma ieri ho visto allo stadio anche lo striscione “Bizzout”, sulla presenza, interna o esterna, di Bizzozero con lui. Io non conosco questo signore. Ma non posso arrivare a Lecco già con una contestazione sulle spalle. Per cui non voglio, anzi non posso permettermi, legami con gente non gradita ai tifosi, senza entrare nel merito».

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