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Martedì 09 Aprile 2013
Calcio, Rusconi smorza i toni
«Ora il Lecco pensi a giocare»
Smorza le polemiche, Antonio Rusconi, presidente della Cento Bluceleste, dopo la sconfitta del Lecco a Caronno (2-1). «Certo in incontri decisivi per i playoff come quello di domenica ci sarebbe voluta la massima dell'attenzione. La mia impressione, da tifoso, rimane che la cosa più naturale da fare fosse fischiare il fuorigioco. Con quel guardalinee che sbandiera... Ma ora la squadra pensi a giocare, le azioni le farà la società».
Da buon diplomatico, però, Rusconi non vuole peggiorare la situazione. «Io penso che vadano fatti due discorsi diversi - spiega Rusconi -. Uno riguarda l'ammissione dei nostri tifosi alle trasferte: come società faremo un intervento ufficiale perché riteniamo che la punizione sia sproporzionata a qualsiasi colpa commessa. Tenendo presente che non si può addebitare alla società Calcio Lecco e ai suoi tifosi l'inadeguatezza degli stadi altrui. Il secondo discorso è relativo al gol convalidato alla Caronnese: credo alla completa buona fede della classe arbitrale. Lo dico in una domenica dove dalla Fiorentina, al Lecco, alla Polisportiva Valmadrera (che ha preso due rigori contro, uno dei quali stile Inter), non sono stato molto fortunato, da tifoso... Ritengo l'attuale classe arbitrale più brava di quella di dieci anni fa».
Nello specifico: «Certo - ammette Rusconi - in incontri decisivi per i playoff come quello di domenica ci vorrebbe il massimo dell'attenzione. La mia impressione, da tifoso, rimane che la cosa più naturale da fare fosse fischiare il fuorigioco. Con quel guardalinee che sbandiera...».
«Oggi andrò al campo di allenamento per dire ai ragazzi che in questo momento ci vuole il massimo di unità, che non dobbiamo avere comportamenti dettati dall'amarezza che pregiudichino le prossime partite. E che dobbiamo lasciare alla società eventuali prese di posizione. I ragazzi pensino solamente a giocare».
L'intera intervista sull'edizione di martedì 9 aprile de La Provincia di Lecco
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