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Martedì 17 Giugno 2014
Calcio Lecco, minacce a Galati
Ora il presidente vuole vendere
In sede, tre presunti ultras, gli avrebbero chiesto di cacciare i soldi o andar via: denuncia contro ignoti - L’ipotesi complotto: «Se i presupposti sono questi lascio volentieri questa mina vagante a chi verrà » - Una pagina sugli avvenimenti su La Provincia di Lecco di martedì 17 giugno
«O cacci subito la grana, o te ne vai». Sarebbero state queste le parole, proferite con tono minaccioso da tre presunti ultras del Calcio Lecco al suo presidente Stefano Galati.
Parole che Galati stesso giudica come il frutto di un complotto, secondo lui ordito da persone ben conosciute «Ma che non dico per evitare problemi».
Un complotto ideato per costringerlo ad andarsene. Alla Questura di Lecco risulta infatti una denuncia contro ignoti che riguarda tre persone che avrebbero minacciato il presidente all’interno della sede di via Don Pozzi.
E il segretario della Calcio Lecco Ivan Corti conferma: «Minacce mi pare una parola grossa. Visto che sono stato citato come testimone dirò che con linguaggio acceso è stato detto al presidente da tre persone che non conosco di pagare o andarsene».
Sia Galati che Corti spiegano che non si è arrivati all’aggressione o, comunque, a minacce fisiche. E lo stesso presidente di origini romane non ha sporto alcuna denuncia sul “complotto” ai suoi danni.
«Certamente. Non c’è denuncia su questo – ammette Galati – anche perché non mi interessa farla. Se non posso fare calcio a Lecco vado a farlo altrove. Ma è un fatto che da circa un mese nessuno sembra più volermi ascoltare. Né gli sponsor né altre persone che, quando sono arrivato a Lecco, avevano promesso di darmi una mano, e sembravano accogliermi a braccia aperte. Il fatto delle minacce non avviene a caso… E comunque sono il primo, mi ha detto il questore, che da anni ha osato fare una denuncia».
E Galati tira le conclusioni: «Ma io posso venire a Lecco con la paura che uno mi venga dietro e mi faccia qualcosa di brutto? Se questi sono i presupposti, venga qualche altro imprenditore. Al quale io racconterò tutto quello che mi è stato fatto. E gli dirò che romperanno le scatole anche a lui appena le cose non andranno come dovrebbero…».
Una pagina sugli avvenimenti su La Provincia di Lecco di martedì 17 giugno
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