Sport / Sondrio e cintura
Venerdì 30 Giugno 2017
Botte con il figlio del sindaco. Irvine sconta la pena a Livigno
L’ex pilota di Formula 1 insegnerà guida sicura sul ghiaccio. «Il mio avvocato mi ha spiegato che con il volontariato evito il carcere»
L’ex pilota di Formula 1 Eddie Irvine sarà istruttore di guida sicura a Livigno durante la prossima stagione invernale.
Qui la politica di marketing sportivo del Piccolo Tibet non c’entra: il campione britannico deve scontare una condanna a sei mesi di reclusione per una rissa alla discoteca Hollywood di Milano e, per chiudere i propri con la giustizia, ha optato per i lavori socialmente utili. Tutto sommato gli andata anche bene: dovrà prestare la propria opera al centro tecnico federale dell’Aci per insegnare come si guida in condizioni estreme e su fondi scivolosi.
Praticamente tornerà per un po’ al mondo dei motori, prendendosi una pausa dalla sua attuale attività, che è quella di imprenditore immobiliare alla Bahamas. Forse è andata peggio al rivale con nel 2008 si era preso a pugni nel privé della discoteca milanese Hollywood: Gabriele Moratti, figlio di Letizia, ex sindaco della metropoli lombarda.
L’italiano, condannato a sua volta a sei mesi, lavorerà per un centro per la cura degli animali. Nella rissa era stato Moratti, invece, a cavarsela meglio, riportando soltanto qualche graffio al volto contro il timpano rotto del pilota irlandese, che oggi ha 51 anni.
A Livigno, ma in generale in tutta la provincia, gli appassionati di motori si fregano già le mani: di consigli e di insegnamenti su come si guida l’ex Ferrari (oltre che Jaguar e Jordan) ha sicuramente da darne e centinaia. E non ci vuole molto a prevedere che la pista ghiacciata del Piccolo Tibet, già piuttosto gettonata, diventerà meta del pellegrinaggio per gli adepti del culto dei motori. Qui si parla di un pilota che nel 1999, alla guida della Rossa di Maranello, aveva sfiorato la conquista del titolo mondiale, chiudendo in seconda posizione nella classifica del campionato.
Per Irvine tutto questo significherà fare la spola tra i Caraibi e la ben più fredda Livigno. Ma non c’era altra scelta. Lo ha spiegato lo stesso ex campione: «Il mio avvocato mi ha spiegato che l’alternativa per evitare il carcere era rendermi utile, magari nel mondo del volontariato. E io ho deciso di insegnare ciò che mi è riuscito meglio nella vita».
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