Basket Lecco, Meneguzzo: «Il primo obiettivo è valorizzare giovani locali»

«La verità è che in questi giorni ci hanno già offerto di fonderci ed acquisire il titolo sportivo di una franchigia di serie B Nazionale (la terza serie.ndr), ma sinceramente ho sconsigliato il presidente Tallarita e la ds Rotta di fare questa operazione. Mi spiego: che senso ha salire subito in quella categoria, senza basi economiche solide? Ci sarà tempo...». Rieccolo Massimiliano “Max” Meneguzzo, coach monzese e “giramondo” in tutte le categorie più prestigiose della pallacanestro nazionale. Dall’A1, fino alle varie serie B. “Carico a molla” per questo accordo quadriennale che lo legherà al (ri)nascente – a livello di prima squadra – Asd Basket Lecco. Sì, questo “maestro del basket” che ha lanciato tantissimi giocatori, attualmente fra A2 e A1, torna in una città che per quattro annate (fra il 2014 e il 2018) lo vide protagonista di spettacolari cavalcate-playoff. Con lui si torna a parlare di “basket che conta”.

E si riparte con una prima squadra, giusto?

«Credo di sì. Le alternative però sono: o una B Interregionale (quarta serie.ndr) o una serie C (quinta.ndr). Non importano tanto le categorie. Importa il progetto, la pianificazione, la voglia e la capacità di investire sui giovani. Ora torno a Lecco dove conosco le persone e l’ambiente. Primo obiettivo: valorizzare giovani locali. Ricordiamoci quanto abbiamo fatto col Basket Lecco in B»

Quella squadra arrivò ad avere anche cinque lecchesi in quintetto-base.

“Infatti. Tanti giovani lecchesi lanciati; formati al basket di alto livello. Ma non solo: tanti “uo-mi-ni”, ragazzi che si sono formati caratterialmente con noi e che poi sono andati in giro per il modo come professionisti. Da laureati. Anche queste sono vittorie; valorizzazioni”.

Come a Treviglio?

«Sì, per tornare a Lecco dovrò lasciare la guida del loro settore giovanile (l’Academy Blu Basket 1971 Treviglio.ndr). Tra l’altro dobbiamo anche affrontare le finali per il titolo nazionale Under 15. Ma sono soddisfatto: in giro sui parquet, fra A1 e A2, ci sono almeno tre o quattro ragazzi che hanno o stanno per esordire. Sono provenienti dal nostro vivaio, li abbiamo formati noi...Sono queste le vittorie che contano, non certo i campionati. Mi piacerebbe ripetermi anche a Lecco».

Dove peraltro in questi anni il settore giovanile ha funzionato egregiamente

“E qui devo fare tanto di cappello a Christian Testa, il responsabile delle giovanili in queste ultime annate. Ha fatto un magnifico lavoro che vedremo di implementare e valorizzare. La mia idea? Sì, è quella di puntare tantissimo su ragazzi e allenatori del territorio lecchese. Lunedì scorso sono tornato al Bione per visionare alcuni di loro, ho visto che le strutture sono rimaste le stesse... (Meneguzzo sospira, ma non dice nulla...ndr). Cercheremo di fare bene.”.

E ci sarà un’intera prima squadra da costruire. Le basi?

«Un mix con qualche giocatore di esperienza e poi tantissimi giovani bravi. Sì, pescheremo tanto anche nell’Under 19 attuale. Faremo in modo che i nostri ragazzi possano crescere senza ansie, ma che crescano... Poi ci saranno degli innesti di ragazzi che vengono da fuori. Pochi, ma veramente bravi e ci sarà bisogno per il settore giovanile anche di più allenatori. Non vorrei mai che la coperta si rivelasse troppo corta da quel punto di vista».

Le prime scadenze? Per una prima squadra, s’intende

«Per metà luglio sapremo dove (inteso: in quale categoria; sorride.ndr). Ma sono tante anche le franchigie di B Nazionale che, per gli alti costi, rischiano di non iscriversi e sono in difficoltà. Vedremo di trovare qualcosa fra B Interregionale e C. L’importante è ripartire, anche per dare un riferimento ai ragazzini del settore giovanile. Come una meta».

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