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Mercoledì 18 Agosto 2021
Oriana: «Sì, ho rischiato la vita
ma ora mi sono ripreso»
Il racconto del nuotatore lecchese riguardo le vicissitudini di salute di questi ultimi mesi: «Ho avuto la meningite da Listeria: mi è andata bene».
Prima ha stabilito il nuovo primato di permanenza nel Lago Titikaka, poi, al rientro in Italia, ha dovuto fare i conti con un avversario ancor più ostico, la meningite da Listeria. Andrea Oriana non si è arreso neanche questa volta e, come di consueto, ha tirato fuori tutto il suo coraggio per sconfiggere il batterio che lo ha portato un passo dal baratro.
«Tutto è iniziato una volta rientrati in Italia a inizio maggio - racconta Andrea -. Non stavo bene e avevo la febbre a 41. Ho persino perso i sensi e a quel punto mi hanno portato in ospedale». La diagnosi non lascia dubbi, Andrea è stato colpito da un’infezione da Listeria, un batterio presente nelle acque del Titikaka ed entrato nel suo organismo durante le numerose nuotate di Oriana in Sud America.
«Quando mi sono risvegliato, dopo una settimana nel reparto di rianimazione, avevo le gambe paralizzate e sono rimasto all’ospedale di Sondrio per un mese e mezzo a causa di questa infezione che mi ha provocato una meningite con tanto di leggera embolia polmonare».
Quadro clinico a dir poco preoccupante, ma il suo spirito da lottatore e il suo fisico allenato hanno saputo reagire al meglio. «Durante la permanenza al Lago Titikaka avevo dovuto rinviare un tentativo di traversata a causa di problemi intestinali che mi avevano causato una forte dissenteria. È probabile che tutto sia partito in quel momento - prosegue -. Mi è andata bene, perché si rischia anche la morte o, se il batterio arriva al cervello, di rimanere paralizzati».
Tutto fortunatamente si è però risolto per il meglio: «Ora sto bene. Dopo che mi hanno dimesso dall’ospedale ho fatto due settimane di fisioterapia a Bellano e solo due settimane fa ho ripreso a nuotare in piscina».
Le parole d’ordine ora sono guardare avanti. «È un’esperienza che sinceramente mi ha un po’ segnato, anche perché è ancora fresca, e che mi ha fatto riflettere sulle cose veramente importanti della vita».
Spavento che porterà conseguenze anche sulle sue prossime attività sportive? «Le motivazioni a livello di testa non mancano mai, ma forse nell’ultimo anno ho chiesto un po’ troppo al mio fisico. Ora credo che per un po’ lascerò da parte le acque libere per dedicarmi a nuovi progetti».
Nuovi obiettivi che riguardano il nuoto, ma non solo: «A breve dovrei iniziare ad allenare in una società. Oltre a questo, ho avviato un progetto rivolto alle aziende per cercare di esportare nella quotidianità lavorativa quei concetti a livello motivazionale che mi hanno permesso di raggiungere certi traguardi sportivi. Le esperienze che ho vissuto in questi ultimi anni mi hanno permesso di acquisire un tipo di esperienza che può essere utile anche nel mondo del lavoro» conclude Andrea.
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