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Lunedì 20 Maggio 2024
Giro d’Italia, il sindaco Remo Galli: «Livigno tutta rosa, un’emozione unica»
Martedì mattina il sindaco di Livigno Remo Galli sbandiererà la bandiera per dare il via alla tappa che porterà il Giro d’Italia sul traguardo di Santa Cristina di Valgardena. Ma nel giorno di riposo il suo sguardo è rivolto alla tappa di domenica con lo storico arrivo sul Mottolino. « E’ stata una giornata davvero emozionante vedere la maglia rosa arrivare in prima posizione sul traguardo. Vedere Livigno tutta rosa grazie a palloncini e gagliardetti ha creato un’ atmosfera unica, grazie a tutti. Quando ci abbiamo provato ad organizzare la tappa sembrava poco realizzabile, Rcs ci ha creduto. Grazie a Luca Moretti e all’ Apt e alla popolazione: organizzare un evento simile non è banale. Abbiamo fatto un grande gioco anche con le forze dell’ordine, un grazie a prefetto e questore. Domenica è stato uno spettacolo unico: il sorpasso di Pogacar a Trepalle crea ancora emozione. I ciclisti che sono arrivati dove c’erano le piste solo poche settimane fa. Il Giro collega tutta l’Italia, domani Livigno saluterà la carovana».
La salita finale del Mottolino sabato il sindaco in compagnia della moglie l’ha scalata in bici. In gara è stata epica per due nostri gladiatori Davide Piganzoli e Andrea Bagioli. Il morbegnese è stato premiato all’arrivo per la sua combattività, sempre davanti, col tentativo a 30 km dalla fine di partite da solo, sognando una vittoria clamorosa. Ma anche Andrea Bagioli è stato protagonista di qualcosa di molto bello. Sulla salita finale fra i tifosi del fan club diretti da Maurizio Masa c’era anche Nicola, il fratello maggiore di Andrea, pure lui con un passato da professionista con tanto di partecipazione al Giro d’Italia. Bagioli ha poi deciso di lasciare lo sport agonistico per dedicarsi alla produzione dei lavecc. E proprio con un piccolo lavecc in mano ha accolto il fratello lungo le rampe finali, consegnandogli l’opera. Andrea Bagioli ha percorso una cinquantina di metri col lavecc fra le mani prima di consegnarlo alla mamma. Scena familiari davanti alle migliaia di persone . E se sull’ultima salita erano diverse migliaia, Rcs ha stimato sulle 500 mila persone che lungo la strada hanno assistito al passaggio dei corridori.
In tanti erano pure al Mortirolo che in attesa di vedere ratificata la proposta di diventare Cima Ptani nei prossimi giorni ospiterà anche il ciclista che col suo giro d’Italia unisce le panchine d’Europa. A proposito di Europa domenica a Livigno è sventolata la bandiera della Slovenia: anche in centro i fan di Pogacar scatenati hanno mostrato tutto il loro entusiasmo. L’ultima prodezza sulle strade del Mottolino ha ancora più blindato il Giro nelle mani del grandissimo favorito. Lo spettacolo offerto dai ciclisti in gara è stato pari a quello degli artisti della Carovana del Giro che con le loro acrobatiche evoluzioni hanno deliziato il pubblico nel campo sportivo di Santa Maria nella serata di domenica. Evoluzioni spettacolari che avevano visto protagonisti anche i bersaglieri delal fanfara di Morbegno sul traguardo del Mottolino e pure i bambini- ballerini del gruppo folk di Livigno. Ancora una volta in una giornata internazionale il Picolo Tibet con orgoglio ha mostrato le proprie radici. E nel dna livignasco c’è anche l’accoglienza.
Per garantire la tre giorni del Giro d’Italia in tanti albergatori e ristoratori hanno interrotto le ferie per avere le attività pronte. Se Livigno, in attesa delle Olimpiadi del 2026, ha fatto bella figura davanti all’Italia intera, lo deve a tante piccole api operaie che hanno lavorato tutte insieme. E domani mattina ci sarà la possibilità di salutare ancora una volta i beniamini nel villaggio partenza all’Aquagranda. Saranno premiati i due nostri protagonisti Bagioli e Piganzoli e soprattutto Livigno dirà arrivederci al Giro perché certamente una tappa come quella del Mottolino ha tutti i crismi per essere ripetuta. L’incursione dei ciclisti nel territorio degli sciatori è perfettamente riuscita in una Livigno polisportiva e ancora una volta cosmopolita visto che non è un luogo comune dire che i tifosi giunti sul Mottolino sono arrivati da ogni parte del mondo.
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