Salvare la terra?
Incominciamo
dai nostri rifiuti

Cara Provincia,

mai come quest’anno si vede così tanta immondizia in giro. Sembrerebbe che durante le feste di Natale la gente si sia divertita a lasciare, o meglio, a buttare consapevolmente, di tutto un po’ ovunque, sulle strade, nei campi, sui marciapiedi, vicino ai cassonetti e ai cestini adibiti alla raccolta dell’immondizia. Non ci siamo lasciati mancare niente, e si che a Natale dovremmo essere tutti più buoni. Per completare l’opera, i residui dei botti di Capodanno, finita la festa per l’arrivo del nuovo anno, non sono stati raccolti ma abbandonati tranquillamente al bordo delle strade, a volte anche al centro della carreggiata dai novelli artificieri della serata di san Silvestro. Non solo i residuati derivanti dall’esplosione ma anche le scatole che contenevano i petardi non sono state raccolte.

In più ho letto che in un paese della nostra provincia qualcuno si è divertito a disseminare nelle vie i rifiuti dei sacchi messi fuori dalle abitazioni per la raccolta del giorno dopo. Dopo tutto questo scempio siamo capaci, per tranquillizzare le nostre coscienze, di andare a manifestare tutti assieme in grandi cortei sotto mille bandiere per “salvare il mondo” per portare in piazza la nostra protesta contro questa società insensibile ai problemi della Terra. Per ottenere grandi cose bisogna partire dalle piccole, per scalare 100 gradini bisogna partire dal primo, non da 99esimo. E il primo gradino è il nostro comportamento individuale. Se non si inizia da li, non si arriva da nessuna parte, non si può “salvare il mondo”. Non riesco a capire come una persona possa tranquillamente buttare un pezzo di carta, un mozzicone di sigaretta, una bottiglia, o peggio ancora, un sacchetto pieno di immondizia senza provare un piccolo rimorso di coscienza. Lasciamo stare poi chi abbandona elettrodomestici, computer o mobili vari, in questo caso c’è qualcosa di molto più grave: disprezzo assoluto per il nostro pianeta e per tutte le persone che lo abitano.

Adesso mi rivolgo soprattutto ai ragazzi: “Perché fate questo? Perché non avete cura del mondo che un giorno sarà solo vostro?”. Perché quest’appello ai giovani? Semplice, provate a passare al mattino nei piazzali adiacenti ad una nota casa di ristorazione che fa distribuzione di cibo anche di notte per vedere in che condizioni si trovano. Uno scempio, da non credere, tutto per terra, anche se ci sono i cestini per la raccolta. Tanto poi qualcuno passa a pulire. No! Così non va bene. Per finire un appello anche alle amministrazioni comunali: curare il proprio territorio. E’ un biglietto da visita importante. Dico questo perché certamente ci sono comuni molto attenti alla pulizia e al decoro del loro paese ma ce ne sono altrettanti decisamente meno diligenti. Ci sono paesi dove i cestini per la raccolta dei rifiuti sono inspiegabilmente sempre pieni e i vari parchi pubblici invasi da immondizia e da erbacce infestanti che ne sconsigliano la loro frequentazione. Perché questa incuria? E si che queste sono semplici manutenzioni di poco costo ma di grandissima importanza. Un’ultima annotazione, poi basta, anche se importante. Quest’anno c’è stato un periodo autunnale con molto vento. E in autunno il vento stacca le foglie morte che cadono sul terreno. Ecco, ci sono paesi dove le foglie cadute nei mesi scorsi sono ancora in bella mostra ai bordi delle strade e sui marciapiedi. Una volta venivano raccolte, un appello a tutti, comuni e privati:” Facciamolo ancora!”

Gianfranco Longhi

Pistola: il deputato
si deve dimettere

Non ci trovo nulla di strano che un deputato o un cittadino giri armato per autodifesa, visto i tempi che viviamo; il problema sta nel fatto che il deputato (a prescindere dal suo colore) non solo abbia estratta la pistola dalla tasca ma ne abbia fatto sfoggio ai presenti alla festa, peggio ancora che abbia negato di aver sparato lui accidentalmente, poi ha negato di consegnare i vestiti ai carabinieri invocando l’immunità parlamentare (che dovrebbe essere usata solo per atti politici), ora è arrivato ad accusare il ferito di aver sparato (che nega).

Sarebbe sufficiente riscontare le impronte sull’arma...

Se fossi la Meloni lo farei dimettere immediatamente dal Parlamento, uno cosi non solo è imbarazzante per un partito quale che sia, ma soprattutto è imbarazzante averlo come parlamentare!

Cesare Filipponi

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