
Economia / Sondrio e cintura
Sabato 05 Luglio 2014
Zone economiche
speciali, primo sì
La commissione Bilancio della Regione Lombardia ha licenziato ieri l’atteso provvedimento - Previste agevolazioni fiscali, doganali e contributive per le aziende al confine con la Svizzera

Via libera alle Zone economiche speciali. Il primo “sì” alla proposta di legge è avvenuto ieri da parte della commissione Bilancio della Regione Lombardia presieduta da Alessandro Colucci (Ncd), che dopo settimane di incontri e approfondimenti ha approvato a maggioranza - con il sì del centrodestra e l’astensione di Pd e Movimento 5 Stelle - il provvedimento che riguarda la fascia di territori al confine con la Svizzera. La filosofia è chiara: per la giunta Maroni dallo scorso inverno l’obiettivo è la difesa delle circa 76.000 imprese attive nella zona che già oggi prevede la Carta sconto benzina, perché in quest’area c’è la massima pressione competitiva da parte della Svizzera.
Sul modello dello sconto benzina, le Zes riguarderanno infatti il 65% dei Comuni delle Province di Varese, Como e Sondrio (pari al 15% di tutti i Comuni lombardi) con un’incidenza del 10% per quanto riguarda la stima delle entrate tributarie. In commissione si è discusso sulla possibilità di estendere la Zes anche ai Comuni della fascia aeroportuale di Malpensa, ma per il momento l’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia, presente in commissione durante l’esame degli emendamenti, ha chiesto alcuni giorni per valutare l’impatto che si avrà in bilancio se si dovessero includere nel provvedimento anche i comuni della Brughiera.
Per le imprese delle Zes (nuove o esistenti) si prevedono incentivi alla realizzazione degli investimenti iniziali, agevolazioni fiscali sulle imposte dei redditi (esenzione/riduzione di Irpef e Ires) o imposte locali sulla proprietà, esenzione Iva e imposte doganali sulle attività import-export e, infine, riduzione degli oneri sociali sulle retribuzioni. In pratica, per quanto riguarda l’agevolazione Irap per le imprese esistenti sarebbe pari a 400 milioni l’anno. Per quanto riguarda l’Iva si stima un taglio di circa 625 milioni di euro l’anno. Non sarà la Svizzera, ma qualche segnale - nelle intenzioni di Regione Lombardia - si nota.
Le imprese dovranno rimanere all’interno delle Zes per almeno cinque anni, il personale assunto dovrà provenire al 90% dalla Lombardia e il cumulo delle agevolazioni non potrà superare il 40% del fatturato di ciascun esercizio. È soddisfatto il relatore del provvedimento Marco Tizzoni.
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