Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 17 Maggio 2017
Volontari in Nepal: Kathryn racconta la sua esperienza
Questa sera a Chiesa in Valmalenco appuntamento in biblioteca
Ottima iniziativa quella organizzata dai Volontari per la cultura nella biblioteca di Chiesa in Valmalenco, questa sera alle 21. “Viaggio e volontariato in Nepal” sarà il racconto in immagini dell’esperienza vissuta in Nepal da Kathryn Timms, insegnante di inglese; il racconto sarà in un inglese volutamente elementare, per permetterne la comprensione a tutti.
Kathryn risiede in Valtellina da molto tempo; ha una figlia che vive a Londra e lavora come infermiera nell’ospedale di Southhampton. «Conosce molti medici - racconta Kathryn -, tra cui il dottor Cellin; un chirurgo plastico nato in Italia, ma cittadino americano, che lavora a Londra, insegna anche in Virginia (USA) e frequenta Chiesa. Insieme a mia figlia è andato in Nepal a svolgere opere di volontariato. In occasione del loro secondo viaggio - nel novembre del 2016 -, ho chiesto di potermi aggregare e sono andata a visitare tre piccoli paesi della regione del Parbat: Khalte, Llame e Bhangara. In Nepal i collegamenti tra i paesi e le città sono pochi e fatti male. I loro abitanti devono camminare diverse ore per andare in ospedale; idem dicasi per i bambini che vanno a scuola». «C’è una piccola clinica, per niente simile a come la pensiamo noi - prosegue nel suo racconto -: manca quasi tutto e in questi anni il dottor Cellin, con il contributo anche di altri medici, ha fatto parecchie donazioni a quella clinica. Ora è dotata di una macchina per l’elettrocardiogramma, per controllare il diabete e per fare le analisi del sangue». Kathryn trascorre tre settimane in Nepal e si accorge fin da subito che il livello dell’inglese tra i giovani è molto basso e decide di dare una mano: «in quella regione non c’è nulla, se non panorami meravigliosi; i giovani del posto, se vogliono avere qualche possibilità nella vita, sono costretti ad emigrare. Per farlo credo si debba sapere bene l’inglese, perciò mi sono offerta di dare supporto agli insegnanti locali; in Nepal i docenti sono mal pagati, soprattutto coloro che insegnano in paesi sperduti come quelli che ho visitato. Gli insegnanti migliori scelgono di restare nelle città, dove possono avere un retribuzione migliore; tutto ciò va a discapito dei ragazzi del Parbat. Poter dare loro una mano è stata un’esperienza bellissima».
Quando Kathryn torna in Italia racconta la sua avventura a delle amiche che insegnano inglese in una scuola della Brianza; le viene chiesto di esporre la sua avventura in Nepal alle classi di una scuola media, in inglese. Lo fa ed è un successo. «Proprio così - conclude Kathryn -. Le voci girano e in Valmalenco si viene a sapere di queste mie presentazioni. Mi è stato chiesto di farle anche nella biblioteca di Chiesa e ho accettato. Perché è bello condividere con gli altri le proprie esperienze e perché questo è un modo attivo per approcciarsi allo studio attivo dell’inglese».
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