«Vivo per lei», nuova vita per il successo scritto trent’anni fa da Gatto Panceri

«La canzone la scrissi quasi trent’anni fa, ha venduto complessivamente oltre 45 milioni di dischi, mi sembrava che quello che doveva fare, l’avesse fatto. Poi mi ha chiamato Caterina Caselli...». È cominciata così l’ennesima “nuova vita” di uno dei brani più famosi a livello internazionale della musica italiana, “Vivo per lei”, scritto da Gatto Panceri un quarto di secolo fa. La nuova versione, che già sta spopolando da un paio di settimane in radio, si intitola “Vivo por ella” ed è interpretata da Andrea Bocelli e dalla nuova star della canzone sudamericana, la colombiana Karol G. Il brano è il primo singolo del nuovo album del musicista toscano, “Duetti”.

«La canzone sta per raggiungere 25 milioni di visualizzazioni sull’account YouTube ufficiale di Bocelli, sono numeri che un pezzo trap italiano non raggiungerebbe mai, e siamo solo agli inizi - commenta Panceri - una canzone suonata con strumenti veri, cantata senza autotune e per di più romantica... direi proprio che è la rivincita della musica di qualità. Se ascoltiamo i media, questo tipo di musica non dovrebbe più funzionare, invece non è così. È una bella rivincita per chi crede nel bel canto». La mente dietro questo ritorno è quella geniale di Caterina Caselli e della Sugar Music.

«È stata lei a contattare Karol G., voleva fare un nuovo disco di duetti con artisti di spicco. Lei ha sentito il pezzo e le è piaciuto molto. L’arrangiamento è più moderno di quello di un tempo, ma il mio testo è stato sostanzialmente tradotto alla lettera». La genesi di questa canzone risale al lontano 1995, quando Panceri fu chiamato per realizzare il testo di una melodia che sarebbe stata cantata da Andrea Bocelli. «La sentii e mi venne in mente di scrivere una canzone dedicata all’amore per la musica, l’idea mi venne mentre tornavo a casa da Bologna, di getto. Al tempo stavo lavorando al secondo album di Giorgia. La canzone era stata scritta per Bocelli ma, quando Giorgia la sentì, se ne innamorò e così divenne un duetto. Il resto è storia...».

Negli anni questo brano ha vissuto molte vite. Bocelli l’ha eseguito in duetto in diverse lingue e con cantanti molto famosi, ma non è stato l’unico. «Due anni fa venne utilizzata per uno spot francese, penso fosse un’azienda di vini. La versione appena uscita ha uno stampo melodico, con un arrangiamento moderno. Karol G. la canta in modo leggero e non ostentato, direi col cuore. Tra le versioni che più mi sono piaciute direi quella africana, che uscì tre anni fa, e quella russa, cantata da un gruppo di tenori molto simile a “il volo”. In entrambe non è presente Bocelli, ma sono da pelle d’oca». Lo stesso Panceri inserisce regolarmente questa canzone nei suoi concerti, spesso suonata solo con chitarra e voce. «Quando una canzone funziona, sta in piedi anche con un solo strumento - conclude il cantautore - negli anni è diventata un po’ “l’inno dei musicisti” perché ripropone un concetto universale, quello di vivere per una passione, che in questo caso è proprio la musica».

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