Cronaca / Merate e Casatese
Domenica 13 Luglio 2014
Vismara, accordo vicino
Domani l’assemblea
Trattative chiuse, c’è un’ipotesi concreta di mediazione ma tutto è secretato
Sono 118 i dipendenti che verrebbero “trasferiti” in una cooperativa esterna
E’ più di uno spiraglio per la Vismara, c’è sul tavolo «un’ipotesi di mediazione» che sarà votata lunedì dai lavoratori convocati in assemblea. Dovranno decidere se accettarla o meno e per parecchi di loro vorrà dire un cambio di condizioni contrattuali, di tutele, forse di datore di lavoro, forse anche di tipo di lavoro svolto.
È arrivata venerdì sera all’ora di cena la chiusura delle trattative fra la proprietà della Vismara, che appartiene al gruppo Ferrarini, e i delegati sindacali. Seduti al tavolo c’erano Enzo Mesagna della Fai Cisl e Wolfango Pirelli della Cgil, che ha temporaneamente sostituito Massimo Sala della stessa sigla sindacale che ha condotto i negoziati fin dall’inizio.
E domani saranno proprio Mesagna e Sala ad illustrare ai lavoratori i termini della mediazione raggiunta. Dovranno poi votarla e se sarà accettata diventerà operativa con i modi ed i tempi dovuti.
«E’ stata una trattativa complicatissima – confessa Mesagna – dalle 9 del mattino alle 20.30 della sera ma abbiamo raggiunto un’ipotesi di mediazione fra le richieste iniziali dell’azienda e le esigente di tutela dei lavoratori. E’ stato tutto costruito nel tempo, con accelerazioni e frenate, siamo anche stati vicino al punto di rottura giorni fa, ma adesso siamo riusciti a raggiungere un traguardo che crediamo sia il massimo che sia possibile ottenere».
Tutto parte dall’idea di “esternalizzare” ad una cooperativa metà della forza lavoro composta da 250 dipendenti. I coinvolti sarebbero stati 118, con l’idea di poter anche lavorare in altre aziende nel raggio di 20 chilometri da Casatenovo.
Un cambio radicale di tipo di contratto e tutele normative, di orario e sindacali. Si è poi precisata meglio nel corso delle trattative il tipo di operazione, si tratta di un affitto di ramo d’azienda, o addirittura della cessione di un ramo d’azienda, procedura che in teoria non obbliga neppure la proprietà a trattare con i sindacati. Il numero di lavoratori coinvolti, il tipo di contratti che verranno applicati, le condizioni di lavoro, insomma lo “status” degli operai, tutto dipenderà da quali reparti e settori dello stabilimento di Cascina Sant’Anna saranno coinvolti.
Le parti hanno sottoscritto un accordo di riservatezza.
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