Cronaca / Lecco città
Sabato 19 Dicembre 2015
Violenza su una ragazzina
Assolti i quattro imputati
ColicoIeri la conclusione del sesto processo ma non sarà l’ultimo
L’ira della parte civile: «Non c’è giustizia per le donne vittime di violenza»
Assolti. La terza sezione della Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza con la quale, in primo grado, il tribunale di Lecco aveva assolto dalla pesante accusa di stupro di gruppo ai danni di una quindicenne quattro giovani di Colico: la sentenza ieri nel tardo pomeriggio.
Ma, e non è una sensazione, non è finita così. Non basteranno sei processi a scrivere la parola fine sulla vicenda processuale scaturita dalla denuncia della ragazzina, ora una giovane donna di 25 anni, all’indomani della notte del 6 marzo 2005: gli avvocati di parte civile, Fabrizio Consoloni e Nicoletta Manca, preannunciano già il ricorso in Cassazione.
Vite sospese
Intanto, però, festeggiano il Natale da uomini innocenti i quattro amici prima assolti, poi condannati e ora nuovamente assolti per la pesantissima ipotesi di reato: si tratta di Mattia Fontanini, del cugino Daniel Fontanini, di Marco Grigi e Manuel Pedrazzoli, assistiti dagli avvocati Michele Cervati, Laura Redaelli, Gianfranco Conforti di Sondrio e Ettore Randazzo di Siracusa.
«Dopo dieci anni il giusto riconoscimento della verità - commenta l'avvocato Cervati -. La giusta decisione che arriva con dieci anni di ritardo, dieci anni in cui la vita di quattro giovani è rimasta sospesa».
Ovviamente di segno opposto è il commento degli avvocati di parte civile, che puntano il dito contro il presidente del collegio: «La Cassazione aveva rinviato il processo a nuova sezione della Corte d’Appello per una questione meramente formale, ossia perché i giudici potessero ascoltare dalla viva voce della mia assistita il suo racconto. Cosa che ieri non è avvenuta - commenta Consoloni -. Il presidente ha deciso che si dovesse discutere subito, incorrendo nelle ire del procuratore generale che si è rifiutato ritenendo quella decisione una violazione del contraddittorio. Noi, nonostante tutte le perplessità del caso, abbiamo discusso, subodorando però come sarebbe andata a finire. A mio parere siamo di fronte alla prova di come non funzioni la giustizia a tutela delle donne vittime di violenza. Sono proprio curioso di leggere le motivazioni della sentenza di questa differente sezione della Corte d’Appello per raffrontarla con le altre due sentenze di due altre sezioni della Corte d’Appello che non avevamo avuto dubbi nel ritenere colpevoli gli imputati».
Numero sette
Insomma, una sentenza sì, ma - di fatto - il verdetto finale resta sospeso. Chissà se la volta buona sarà la numero sette.
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