Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 23 Marzo 2016
Vinitaly, le eccellenze della Valtellina
ViticolturaA Verona in mostra il meglio della produzione vinicola nostrana con il Nebbiolo delle Alpi. Clima, natura e biodiversità: ecco le carte vincenti su cui puntano i nostri produttori alla rassegna nazionale.
Nel settore del vino, la Lombardia sta diventando sempre di più sinonimo di qualità. Qualità che è la base per quanto riguarda la produzione in Valtellina e nelle province di Como e Lecco, già riunite nell’unica denominazione Igt Terre Lariane.
È quanto è emerso ieri mattina a Milano, durante la presentazione del Padiglione Lombardia alla cinquantesima edizione del Vinitaly, a Verona dal 10 al 13 aprile. I dati parlano chiaro: si è avuto un incremento dell’11,7% delle produzioni Docg e una crescita del 9% di quelle Doc, in una annata, il 2015, sicuramente molto positiva da un punto di vista quantitativo e qualitativo. Nel 2015, infatti, la quota di vini a Denominazione d’origine sulla produzione lombarda ha raggiunto il dato record del 54,9% tra Docg e Doc. E, se si considerano anche le produzioni di Igt, la quota di vini lombardi a Denominazione di qualità sfiora il 90%, contro una media nazionale del 75%.
Questo, come spiegato anche dall’assessore regionale Gianni Fava, grazie soprattutto ai giovani produttori, «e la sfida sarà, per favorire un ricambio generazionale ancora complesso nelle sue dinamiche, fare in modo che migliori il reddito delle imprese agricole. Se riusciremo a fare in modo che i mercati, interno e internazionale, premino la qualità delle produzioni, così come negli ultimi anni è avvenuto nel mondo del vino, riusciremo a garantire un futuro al Made in Italy».
In particolare Fava ha evidenziato il lavoro di tre giovani imprenditrici, con un riconoscimento a Diletta Cavalleri, produttrice di vino in Franciacorta, Cristina Cerri dell’azienda agricola Travaglino in Oltrepò Pavese, Claudia Crippa dell’azienda agricola Le Coste, nel comprensorio dell’Igt Terre Lariane. Proprio l’Igt Terre Lariane scommette sul Verdese, unica varietà autoctona del territorio, presente soprattutto nell’alto lago di Como, con un progetto che prevede l’impianto di circa duemila giovani barbatelle di questo vitigno. La Valtellina punta invece su clima, natura, biodiversità dei vini. A Vinitaly sarà dato ampio spazio al “Nebbiolo delle Alpi”, realizzato da dinamici e giovani produttori e ricercato dagli esperti.
Tra i principali protagonisti di questa tendenza, che si conferma anno dopo anno, sono senz’altro le nuove generazioni. Rilevando aziende di famiglia o ponendosi alla guida di nuove start up, i giovani hanno infatti introdotto e rafforzato nel mondo vitivinicolo regionale l’utilizzo in vigna e in cantina di modalità produttive più avanzate e sostenibili, per ottenere vini in linea con le richieste non solo del mercato nazionale, ma anche di quelli esteri. La loro presenza in azienda è testimoniata dai numeri: in Lombardia quasi un’impresa vitivinicola su sette (13,2%) è guidata da giovani. Ma l’impatto positivo sulla produzione è ancora più ampio, e riguarda anche i tanti i casi in cui il passaggio di consegne tra una generazione e l’altra è già in atto anche se non è ancora stato formalizzato dal punto di vista societario.
Il Padiglione Lombardia proporrà un fitto calendario di incontri e degustazioni per buyer, operatori e giornalisti. Una serie di iniziative frutto della collaborazione tra la Regione, il Sistema camerale lombardo e i Consorzi di tutela dei vini lombardi, i quali più che mai quest’anno sono stati capaci di unire le forze per un impegno comune.
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