Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Novembre 2015
«Viabilità, non abbassiamo la guardia»: Sondrio torna a guardare al Mortirolo
Gli autotrasportatori di Confartigianato imprese: «Bisogna accelerare». Pozzi: «Super 36, statale di Aprica e tangenziale di Tirano: regna sempre l’incertezza».
Passato l’allarme, ci si dimentica del rischio di isolamento della provincia di Sondrio. È un’amara considerazione, ma l’obiettivo degli autotrasportatori di Confartigianato imprese Sondrio è soprattutto quello di trasformarla in una presa di coscienza che determini azioni concrete. Reali e se possibile risolutive, per la categoria e il resto della società valtellinese.
Suona quasi strano parlare di strade in un periodo segnato – per fortuna – dall’assenza di emergenze. Ma il punto centrale è proprio questo. Il rientrato allarme su un possibile sequestro del cantiere della nuova statale 38, scaturito dalle notizie delle indagini sull’Anas, ha dato nuovamente l’opportunità ai trasportatori di Confartigianato Sondrio di risvegliare e focalizzare l’attenzione sui problemi viari ancora irrisolti.
Il nodo della questione rimane sempre lo stesso: l’accesso da e per il territorio provinciale, con le soluzioni ventilate non ancora affrontate in modo concreto. «La chiusura della statale 36, avvenuta a più riprese e per differenti cause negli ultimi anni, aveva ipotizzato la realizzazione della variante di Dervio, opera di cui oggi non si parla più - il primo progetto denominato peduncolo di Dervio è del novembre 2008 - e della quale riteniamo fondamentale riprendere l’iter realizzativo – sottolinea il presidente di categoria, Agostino Pozzi -. Lo studio di fattibilità delle alternative al lungolago pre Abbadia Lariana, ipotizzate a suo tempo, sono rimaste ipotesi». Ma i problemi non stanno solo sul Lario. «La statale 39 dell’Aprica, tristemente alla ribalta ogni volta che serve un’ancora di salvezza anti isolamento, torna dietro le quinte e nessuno si preoccupa più di questa strada fino al prossimo salvataggio. Purtroppo anche la tangenziale di Tirano non gode ancora di certezza realizzativa nonostante l’impegno delle forze politiche e dei rappresentanti politici locali le promesse del Governo non ancor confermate». Pozzi sottolinea di non parlare soltanto in veste di rappresentante dei trasportatori.
«Le problematiche citate ci stanno a cuore non solo per lo svolgimento del nostro lavoro quotidiano, ma anche per lo sviluppo dell’intero comparto socio economico locale». La soluzione a vari problemi potrebbe essere il traforo del Mortirolo, un’opera che avvicinerebbe la provincia di Sondrio alla Torino-Venezia. La strada che unisce la Francia all’Europa Orientale, non una statale periferica. «Vorrei invitare a riflettere e a lavorare per una soluzione definitiva, unica e condivisa che a mio parere è e rimane il traforo del Mortirolo, e che questo faccia evitare di percorrere alternative, probabilmente meno dispendiose, ma che purtroppo non sono realmente efficaci per eliminare concretamente l’isolamento della Valtellina».
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