Via dal lavoro in anticipo
Ecco il piano pensioni segreto

L’assegno previdenziale erogato prima verrà finanziato da imprese e Stato, attraverso una sorta di prestito

Il governo sta lavorando al piano per la possibile uscita anticipata rispetto all’età di pensionamento con il contributo di Stato, aziende e lavoratori. Lo ha detto il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, spiegando che il progetto deve avere «robustezza finanziaria». Sarà uno «strumento flessibile in funzione delle esigenze soggettive dei lavoratori”

Il procedimento è complesso. Può prevedere anche il contributo da parte delle aziende. L’idea è di avere una contribuzione da parte di tutti e tre i soggetti (lavoratore, impresa ma anche Stato, ndr) ma ci deve essere robustezza finanziaria». Il ministro ha sottolineato che il piano è ancora allo studio, in collaborazione con il ministero dell’Economia.

”Stiamo valutando come ottenere - ha continuato Giovannini - uno strumento flessibile in funzione delle condizioni soggettive del lavoratore».

Il meccanismo, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere questo: si potrà anticipare, su base volontaria, la pensione di due-quattro anni prima di aver maturato i requisiti, che per il 2014 sono 66 anni e tre mesi. Chi sceglie questa strada avrà l’assegno pensionistico finanziato dall’azienda rafforzato da un contributo dello Stato che però sarà erogato come prestito, prestito che il lavoratore dovrà restituire senza interessi e in un arco di tempo molto lungo

Il ministro ha spiegato che si può favorire la transizione sul pensionamento senza però modificare le regole della legge Fornero. Lo precisa il ministro del Lavoro Enrico Giovannini spiegando che «lo strumento allo studio è finalizzato a favorire la transizione, su base volontaria, dal lavoro alla pensione, fermi restando i requisiti dell’attuale normativa. Tale strumento - spiega - andrebbe incontro a persone e a imprese (come quelle di minori dimensioni) che attualmente non possono utilizzare gli strumenti previsti».

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