
Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 25 Maggio 2015
Vertice domani a Milano con l’Anas: «Per la Val Genasca servono 10 milioni»
L’ipotesi del tunnel verrà sondata dall’Azienda strade, da Regione ed ente montano. Il presidente Capelli: «Lo scopo è quello di mettere in sicurezza la statale 36 in caso di frana».
Servono più di dieci milioni di euro per il tunnel della Val Genasca. Ma adesso si punta su una sinergia fra Regione, Anas e Governo. Lunedì se ne parlerà a Milano in un incontro fra Comunità montana e Anas.
L’ente è deciso a chiedere all’azienda delle strade un chiaro impegno per la realizzazione di un tunnel dalla zona dell’ex cantoniera di Bette al secondo tornante di San Giacomo, in modo da mettere in sicurezza la statale dello Spluga all’altezza dello smottamento della Val Genasca. «Il costo stimato per il progetto va dai dieci ai quindici milioni di euro – spiega il presidente Cinzia Capelli -. Noi stiamo continuando a investire nella strumentazione necessaria per il monitoraggio della frana, si tratta di risorse rilevanti». Soldi che non sarebbero più necessari, almeno in questi termini, se ci fosse un’alternativa sicura per la viabilità. Come noto, soprattutto alla popolazione della Val San Giacomo, un eventuale distacco della frana determinerebbe l’isolamento della vallata rispetto al resto della Valchiavenna, in particolare nei periodi di chiusura del passo Spluga. Grazie alla realizzazione di questa galleria artificiale, anche in caso di caduta di una quantità di materiale molto rilevante – Arpa stima 350mila metri cubi di sassi e terra -, la strada sarebbe protetta. «L’obiettivo è un finanziamento basato su un impegno di Anas, Regione e Governo, visto che si parla di questioni legate al dissesto idrogeologico». C’è la necessità di fare in fretta, visto che da diversi anni, nel periodo autunnale, le precipitazioni intense determinano un aumento del rischio di distacco di roccia dal versante opposto a quello della strada.
Ma a Milano si discuterà anche di altri punti della statale 36 decisamente problematici. «Abbiamo chiesto questo tavolo, che ci è stato concesso per parlare sia di Val Genasca, sia degli altri problemi della viabilità della nostra valle. Mi riferisco al pozzo di Riva, all’allargamento della strettoia di Campodolcino, al completamento dei lavori iniziati in Valle Spluga, all’imbuto di Verceia e al ponte sullo Schiesone. In quest’ultimo caso i lavori dovrebbero partire proprio in questi giorni».
A Milano scenderà una delegazione valchiavennasca composta da Cm e sindaci. Poi gli amministratori si ritroveranno nella sede di via Lena Perpenti. Per la giornata di domani, in Conferenza dei sindaci ci si occuperà della redazione dei Piani per l’energia sostenibile. Si tratta di un probabile vincolo per l’accesso ai bandi sulla riqualificazione energetica, quindi l’ente comprensoriale ha deciso di occuparsene.
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