Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 11 Gennaio 2018
«Velocità folli. E nessuno interviene»
Proteste a Mossini per gli automobilisti che percorrono a tutto gas la strada della frazione sondriese come scorciatoia. «Dissuasori e limite dei 30 chilometri all’ora non servono a nulla - Non possiamo far giocare i bambini all’aperto»
Auto a tutta velocità proprio in mezzo all’abitato, nonostante limiti e dissuasori. A Mossini i residenti sono stufi degli «autentici incivili» che utilizzano la strada interna della frazione come “scorciatoia” per superare i veicoli più lenti e gli incolonnamenti sulla provinciale della Valmalenco: una situazione che si verifica «con regolarità praticamente giornaliera» ed è stata segnalata più volte al Comune, spiegano, ma finora senza esito. E così chi percorre la strada a piedi ha sempre il timore di veder sbucare un veicolo che corre troppo e i genitori non sono tranquilli quando i bambini giocano all’aperto: «Non si può abitare in un paesino e avere l’ansia delle auto che passano a velocità folli», racconta Francesco Giordano, che si è fatto portavoce della protesta dei residenti segnalando la questione alla nostra redazione.
In passato nella zona è stato istituito il limite dei trenta chilometri orari e sulla carreggiata sono stati posizionati anche alcuni dissuasori, ma queste misure non hanno ottenuto gli effetti sperati, raccontano ancora gli abitanti.
«I tanti automobilisti che usano la strada per “scavalcare” i veicoli lenti sulla provinciale non rispettano assolutamente il limite dei trenta – spiega Giordano – e i dissuasori presenti attualmente non sono sufficienti a rallentare le auto. È una fortuna che non sia successo nulla ai pedoni, perché questi comportamenti mettono a rischio l’incolumità di tutti. Non è la prima volta che ci si deve preoccupare di non farsi investire da questi autentici incivili, che non hanno nessuna intenzione di rallentare, anche in presenza di bambini o anziani».
Già tempo fa gli abitanti della zona hanno fatto presente queste preoccupazioni al Comune, racconta ancora Giordano, in via informale e anche con una serie di email inviate agli uffici e alla polizia municipale, ma da palazzo Pretorio «non sono mai intervenuti per porre rimedio al problema», dice il residente. Il limite dei trenta all’ora secondo i residenti va benissimo, ma «bisogna farlo rispettare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA