Cronaca / Lecco città
Lunedì 27 Febbraio 2017
Vecchio tribunale finalmente ci siamo
Si parte con l’ultimo progetto
Il casoScampato il pericolo di perdere 4 milioni grazie a un emendamento del deputato Fragomeli Il cronoprogramma: affidamento lavori a metà 2018
Nel giro di qualche giorno si affiderà l’incarico per la progettazione e quindi, dall’estate in poi, si procederà spediti verso l’assegnazione dei lavori, che avrà luogo entro la metà del 2018: il nuovo Palazzo Cereghini dovrebbe quindi essere ultimato entro i successivi due anni.
Cereghini da rifare
Nei giorni scorsi, Lecco ha rischiato di perdere una parte dei 4 milioni di euro concessi dal livello Cipe per la ristrutturazione dello storico Palazzo Cereghini, al Tribunale, ma un emendamento del parlamentare Pd Gian Mario Fragomeli al Decreto Milleproroghe ha messo la città al riparo da brutte sorprese.
E Lecco, dunque, può continuare a guardare al tribunale con il giustificato auspicio che possa rinascere completamente e definitivamente. «Quest’anno verrà dedicato alla progettazione e all’avvio delle procedure della gara – ha commentato il sindaco Virginio Brivio - mentre il prossimo sarà l’anno dell’avvio dei lavori, che si può ipotizzare avranno una durata di un paio d’anni, anche se lavorare sull’esistente può essere fonte di sorprese. L’operazione è stata infatti sostanzialmente modificata rispetto alle previsioni originarie, quando sul Cereghini era stato pianificato un intervento modesto. Si concretizzerà infatti un rifacimento complessivo, con occhio di riguardo anche alle performance energetiche e all’aspetto antisismico».
Mercoledì alle 12, intanto, scadrà il termine per gli studi professionali che vogliono aggiudicarsi la progettazione dell’opera. «Le manifestazioni di interesse, sotto questo aspetto, sono state davvero numerose – ha affermato l’assessore Corrado Valsecchi -. A giorni sapremo chi progetterà il nuovo Palazzo Cereghini e successivamente proseguiremo in base agli step programmati. La proroga dei termini è stata fondamentale, perché i tempi concessi erano troppo stretti. Nessuno ha perso tempo: tecnicamente i vari passaggi hanno durate consistenti e non è stato materialmente possibile completarli entro fine 2016. Noi, comunque, per metà 2018 saremo pronti: stiamo spingendo sull’acceleratore perché non possiamo permetterci il lusso di perdere il finanziamento del Cipe».
© RIPRODUZIONE RISERVATA