Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 06 Giugno 2019
Variante Trivulzia, firmato l’accordo
Samolaco, Provincia e Regione mettono nero su bianco modalità e tempistiche per realizzare il tracciato. Costo complessivo 5 milioni di euro. Inizio dei lavori nel 2021, il collaudo è invece previsto per il 2025.
Inizio lavori nel 2021, collaudo nel 2025. Firmata da Provincia di Sondrio e Regione Lombardia la convenzione per la progettazione e la realizzazione della variante alla strada provinciale Trivulzia che collegherà le località Ponte Nave e Ponte San Pietro sul territorio di Samolaco. Un’opera di cui si parla da, almeno, un decennio e che ora sembra essere arrivata al momento decisivo.
L’accordo tra Pirellone e Palazzo Muzio fissa gli obblighi tra le parti legate al finanziamento che Regione Lombardia ha concesso alla Provincia per coprire parte dei costi dell’opera. Si parla di 1.127 milioni contro una spesa complessiva di 5 milioni. «La proposta di nuova viabilità – si legge nelle premesse dell’accordo – consistente nella variante si inserisce sull’itinerario di nuova Trivulzia che da tempo è programmata nell’ambito dell’Accordo di programma per gli interventi di riqualificazione e potenziamento della viabilità di accesso alla Valtellina e alla Valchiavenna di cui è stato realizzato il primo lotto con il sottopasso di Novate Mezzola». Si parla di alternativa alla statale 36 sia per i transiti turistici sia per quelli legati all’autotrasporto da e per l’area industriale comprensoriale di Gordona. Anzi, questo è l’aspetto forse decisivo anche in relazione alle limitazioni di portata previste sul ponte di San Pietro attualmente che costringono i mezzi pesanti ad allungare la strada per giungere a destinazione.
Altro obiettivo, naturalmente, è bypassare completamente gli abitati delle frazioni samolichesi di San Pietro e Era aumentando la sicurezza. Il progetto di fattibilità tecnico-economica è già stato approvato dalla Provincia a fine 2017. Secondo la convenzione alla Provincia spetteranno sostanzialmente tutti i compiti. Dalla progettazione nelle fasi definitiva e esecutiva all’acquisizione delle aree, fino all’appalto e alla cura dei lavori. Ovviamente i fari sono puntati sulla tempistica. Una tempistica che, però, non sarà certo breve. Il 2019 dovrebbe essere utilizzato per completare gli elaborati progettuali, mentre i due anni successivi se ne andranno per l’acquisizione delle aree necessarie, che sono i lotti di terreno in fregio al fiume Mera, e per l’appalto dei lavori.
Lavori che, quindi, partiranno alla fine del 2021. E dureranno circa tre anni. L’ultimazione dei lavori, infatti, è prevista ad inizio 2025 con il collaudo in programma per marzo. Questo sempre che le tempistiche previste dal cronoprogramma vengano rispettate. Per quanto riguarda i lavori veri e propri la stima parla di una spesa, soggetta a ribasso, di circa 3.1 milioni.
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