Valmadrera: teleriscaldamento, aperta la gara, le polemiche non si fanno attendere

Per la costruzione e la gestione a base d’asta si parla di oltre 80 milioni

Gli ambientalisti: «Se non tenete alla salute pensate almeno ai paesi sventrati per i tubi»

Valmadrera

È aperta la gara europea per la costruzione e la gestione del teleriscaldamento: a base d’asta, si parla di oltre 80 milioni di euro; entro il 15 aprile dovranno pervenire le offerte. Immediate, le reazioni delle forze politiche.

Per l’ambientalista Felice Airoldi, di “Spegniamo il forno”, «i nodi vengono al pettine: da anni la società Silea ci accusa di ingigantire le cifre; invece, questa è la verità. Chiunque sia candidato alle prossime elezioni amministrative e sinceramente contrario al folle progetto, deve mettere nero su bianco ora la volontà di recedere dalla convenzione per l’autorizzazione alla posa dei tubi del teleriscaldamento. La possibilità di recedere senza penali è prevista nella convenzione deliberata dai consigli comunali di Valmadrera, Malgrate e Lecco. Se anche – dice sempre Airoldi, rivolgendosi ai candidati - non ci tenete alla salute, pensate almeno a Valmadrera, Malgrate e Lecco, sventrate per la posa dei tubi».

Per il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Castagna, di “Valmadrera futura”, «80 milioni sono il valore della concessione, in 35 anni, e non dell’investimento, che è di 40 milioni». Sul tema intervengono anche i 5 Stelle, attraverso il consigliere comunale di Lecco Massimo Riva: «La premessa – dice – è l’assoluta inopportunità del bando, a circa due mesi dalle elezioni che si terranno in due comuni su tre di quelli coinvolti dalla convenzione. A fronte di direttive comunitarie e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invocano azioni in relazione all’allarme clima: a Valmadrera, basta spegnere una linea del forno per dimezzare l’emissione di anidride carbonica sia dell’impianto, sia dei camion che trasportano i rifiuti, così risparmiando subito l’inquinamento che il teleriscaldamento si suppone potrà abbattere in chissà quanti anni».

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