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Giovedì 07 Febbraio 2013
Valmadrera: il signor Artemide
ospite del negozio di E' Luce
Nello show room di E' Luce a Valmadrera, gli architetti lecchesi che hanno potuto incontrare il fondatore di Artemide, azienda leader mondiale dell'illuminotecnica.
Ernesto Gismondi, assieme alla moglie Carlotta de Bevilacqua hanno incontrato gli architetti di Sondrio, Monza e Lecco.
Spunto della serata, organizzata da Giuditta e Gianni Ronchetti con il presidente degli architetti Elisabetta Ripamonti, la presentazione delle lampade progettate dallo stilista giapponese Issey Miyake, realizzate con plastica riciclata trasformata in fibra. Il prodotto è stato costruito con il supporto del laboratorio progettuale del Mit, che è riuscito con formule matematiche a sviluppare geometrie autoportanti in grado di sostenere e modellare il tessuto senza l'ausilio di strutture interne.
«Sono andato a trovare Miyake per acquistare un abito per mia moglie - racconta Gismondi - e sono rimasto colpito da un prototipo di lampada nello studio; da qui è nata la collezione che presentiamo in anteprima, un riuscito incontro tra arte e moda».
Gismondi si è anche soffermato sulla nascita di Artemide. «Ho cominciato l'avventura di Artemide, che all'inizio si chiamava studio Artemide, con Sergio Mazza, mio coetaneo e architetto, che ha disegnato la prima lampada nel 1959, la Alfa. In cinquant'anni di attività, si sono man mano aggiunti altri architetti italiani che all'epoca stavano cambiando l'Italia e che hanno contribuito a fare dell'azienda quello che è oggi. Giò Ponti ad esempio stava progettando il grattacielo Pirelli e ha disegnato per noi la Fato. Enzo Mari ha progettato la Polluce del 1965. Nel 1967 Magistretti ha ideato la Eclisse che ha vinto il Compasso d'Oro ed è esposta in tutti i musei di design nel mondo, e due anni dopo la Selene, tra le prime sedute in plastica, e uno dei prodotti di design più venduti al mondo. Ma abbiamo avuto anche Gae Aulenti, Frattini con il Megaron del 1979 che è ancora in catalogo oggi».
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