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Martedì 05 Marzo 2013
Valgreghentino: si decide
il futuro di Nord Dolciaria
È stata fissata per giovedì 7 marzo l'udienza in tribunale per la Nord Dolciaria.
Il giudice Dario Colasanti stabilirà se il progetto industriale avanzato dalla proprietà dell'azienda e da parte del consulente sarà accettata dal tribunale che quindi potrà ammettere l'azienda al concordato.
In quell'occasione il giudice Dario Colasanti stabilirà se il progetto industriale avanzato dalla proprietà dell'azienda e da parte del consulente sarà accettata dal tribunale che quindi potrà ammettere l'azienda al concordato, nominare un curatore e stabilire la data dell'udienza dei creditori chirografari che a loro volta decideranno se accogliere o meno la proposta risarcitoria.
L'intenzione dell'azienda sarebbe quella di ridurre l'attività industriale da due a una sola linea produttiva e di ripianare i debiti contratti, con i fornitori, con le banche ma anche verso i dipendenti, migliorando la gestione economica ma anche riducendo i costi fissi e quindi avviando un taglio della forza lavoro. A tal proposito, entro luglio il sindacato e i curatori dell'azienda dovranno trovare nuovi ammortizzatori sociali per consentire ai circa sessanta dipendenti di Nord Dolciaria di non restare senza un salario. Attualmente infatti stanno lavorando una ventina di dipendenti a rotazione su una sola linea produttiva che punta molto sulla qualità dei dolciumi da forno sfornati dallo stabilimento di Valgreghentino.
Già oggi l'azienda ha selezionato i clienti, eliminando quelli che non pagavano le fatture con puntualità. Se il giudice darà il via libera al concordato, l'assemblea dei creditori potrebbe venire convocata fra poco più di un mese e se a loro volta acconsentiranno al piano industriale, allora sarà possibile avviare il concordato vero e proprio e cercare di rimettere l'azienda sui giusti binari sistemando la dissestata situazione finanziaria.
La proprietà aveva depositato il piano industriale a metà gennaio. «Non abbiamo idea di quale sarà la ricaduta occupazionale - aveva spiegato Massimo Sala della Cgil - perché il Tribunale non si è ancora espresso».
«Sappiamo - aveva notato Sala - che serve tempo per analizzare la proposta, ma noi abbiamo bisogno di elaborare un piano di supporto ai lavoratori che perderanno il posto di lavoro», questo alla luce del fatto che «a giugno scadrà anche l'annualità di cassa integrazione straordinaria riservata ai dipendenti e sarà quindi indispensabile elaborare una nuova strategia».
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