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Martedì 29 Maggio 2012
Valgreghentino: Nord Dolciaria
spenti i forni delle brioches
Per trentasette anni gli abitanti di Valgreghentino si sono svegliati annusando nell'aria il profumo dei cornetti appena sfornati dalla Nord Dolciaria. Da lunedì 28 maggio quel profumo non c'è più, perché l'azienda ha chiuso a causa della crisi.
Da lunedì 28 maggio quel profumo non c'è più, perché l'azienda ha chiuso a causa della crisi, ma il sindaco e i cittadini sperano in un miracolo: «Sono in contatto con il sindacato, con la parlamentare Lucia Codurelli, con il consulente dell'azienda Remo Valsecchi e a breve parlerò anche con la proprietà - racconta il sindaco Ernesto Longhi - La speranza è di riuscire a trovare insieme una soluzione, il comune è disponibile a fare la sua parte».
L'azienda è nata a Valgreghentino nel 1975 e da allora i suoi forni non hanno mai smesso di funzionare, producendo in una giornata una media di 450 mila croissant, che finivano sugli scaffali dei supermercati di mezza Italia.
Numeri svaniti nel giro di quarantotto ore, da quando giovedì i due proprietari Gian Carlo e Riccardo Corti hanno comunicato ai 78 dipendenti, di cui 65 a tempo indeterminato gli altri stagionali o a tempo determinato, che l'azienda chiude.
L'attività produttiva è stata sospesa a partire da ieri e in paese non si parla d'altro. Svanito l'odore delle brioche, il sindaco fa i conti con un'emergenza occupazionale che rischia di mettere in ginocchio intere famiglie: «La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno - racconta il sindaco - e tutti ne parlano, tutti si domandano come sia successo e la speranza è che non sia tutto finito».
L'azienda, a causa del calo degli ordini, provocato da un crollo dei consumi, ha accumulato un buco economico di circa un milione di euro in poco tempo e, non prevedendo nel breve periodo una crescita dei volumi, ha annunciato la messa in liquidazione dell'azienda, puntando a una chiusura in bonis, quindi ripianando i debiti contratti con fornitori e dipendenti.
Nei prossimi giorni i titolari incontreranno il sindacato per stabilire insieme quale sarà il percorso da seguire, anche alla luce di possibili interessamenti da parte di altri imprenditori o di un'eventuale riaccensione di parte dell'attività industriale puntando a una nuova e diversa produzione.
Quel che è certo è l'avvio di una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività per tutti i lavoratori. Lo strumento avrà validità per 12 mesi, rinnovabile per un secondo anno se almeno il 33% dei dipendenti troverà nel frattempo un nuovo lavoro.
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