Cronaca
Giovedì 25 Febbraio 2021
Vaccini, scatta la fase 2 a Ca’ Prina
Ma va ancora completata la prima
Ieri mattina sono arrivate altre 180 dosi per pazienti e operatori della Rsa già coinvolti a inizio mese: «Ora ne mancano 200 per immunizzare tutti quanti»
Ecco la seconda dose per 180 fra anziani e operatori di Ca’ Prina. Ieri mattina alla Rsa erbese sono stati consegnate le fiale con i vaccini BioNTech-Pfizer, verranno inoculati fino a venerdì a 52 anziani e 128 dipendenti che avevano ricevuto la prima dose tra il 3 e il 5 febbraio.
All’appello mancano però altre duecento dosi per coprire il resto degli ospiti e degli operatori: «Continuo a sollecitarle - dice il presidente Alberto Rigamonti - mi aspettavo arrivassero molto prima».
Partiamo dal bicchiere mezzo pieno. «Mercoledì mattina - dice Rigamonti - sono arrivate le fiale per somministrare la seconda dose BioNTech-Pfizer a tutti coloro che erano già stati vaccinati all’inizio del mese. Anche in questo caso, la vaccinazione avverrà nell’arco di tre giorni all’interno della Rsa in uno spazio allestito sopra al centro diurno. Tra la prima e la seconda dose si contano 21 giorni esatti».
Nel giro di dieci giorni, 52 anziani e 128 dipendenti svilupperanno un alto tasso di anticorpi contro il Sars-CoV-2 (dai primi studi, sembra che il vaccino Pfizer garantisca una buona protezione anche contro la variante inglese del virus). Il problema è che all’appello mancano altre duecento dosi per effettuare la prima somministrazione al resto degli anziani e dei dipendenti, dosi che andranno ovviamente raddoppiate tenendo conto del richiamo a 21 giorni di distanza.
«Nella prima tornata dei 180 vaccini - ricorda il presidente - abbiamo inserito tutti gli anziani e gli operatori che non erano mai entrati in contatto con il virus, o che avevano avuto il Covid molto tempo fa. Siamo stati previdenti, ma resta il fatto che dobbiamo coprire al più presto tutta la casa di riposo: solo dopo aver vaccinato tutti, anziani e operatori, potremo pensare a qualche allentamento. Vorrei davvero consentire ai parenti di rivedere gli anziani allettati dopo mesi di distanziamento, ma non possiamo farlo fino a quando non saranno protetti».
Rigamonti, che è prima di tutto un medico di base pronto a vaccinare la popolazione appena ci saranno dosi e spazi adeguati, continua a sollecitare l’arrivo delle fiale mancanti.
Luca Meneghel
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