Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 21 Giugno 2021
Vaccini prima dose
siamo quasi al 65%
Oggi tocca ai ragazzi
I numeri Le prenotazioni sono meno di quanto sperato
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procede senza sosta. In provincia di Sondrio ha già ricevuto la prima dose quasi il 65% degli “aventi diritto”, oltre 99.500 persone sulle 153.874 che compongono la cosiddetta popolazione target. Sopra la media in Valtellina e Valchiavenna i cittadini che hanno già completato il ciclo vaccinale: sono il 30%, quasi uno su tre. In Lombardia la media è più bassa.
«Abbiamo effettuato oltre 7,7 milioni di somministrazioni e più di un lombardo su 4 ha completato il ciclo vaccinazioni» ha infatti affermato il presidente della Regione, Attilio Fontana. Non solo. Secondo il Pirellone «lunedì (oggi per chi legge nda.) raggiungeremo gli 8 milioni di vaccinazioni. Stiamo viaggiando a una media di 100mila somministrazioni al giorno. Penso che ai primi di luglio saremo la prima regione italiana a raggiungere l’immunità di comunità - ha detto la vice presidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, nel corso di un incontro sulle vaccinazioni anti-Covid in Lombardia -. Forse sarà il 4 luglio, proprio nel giorno in cui lo annuncerà anche Biden per gli Usa, anche se per noi è stato più difficile perché non abbiamo avuto il loro stesso numero di vaccini».
In merito a questo punto Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia per la campagna vaccinale anti-Covid, ha precisato: «Oltre il 70% della copertura totale della Lombardia lo raggiungiamo di fatto entro la metà di agosto. Considerando tutto quello che è accaduto in Lombardia, a mio modestissimo avviso, di fatto, a metà luglio l’immunità di gregge reale verrà raggiunta. Quando davvero il 70% dei cittadini che vivono in Lombardia all’interno nel proprio organismo avrà un numero sufficiente di anticorpi contro il Covid, a quel punto potrebbe e dovrebbe essere più tranquilla. Se scatterà a inizio luglio o a metà di agosto, credo che sia impossibile stabilirlo a livello burocratico. A cavallo tra luglio agosto sicuramente l’immunità di gregge in questa regione sarà raggiunta e mi pare che i primi benefici si stiano già vedendo».
Oggi, inoltre, iniziano in provincia di Sondrio le somministrazioni delle prime dosi ai giovani tra i 12 e i 19 anni. In Lombardia le prenotazioni sono meno di quanto sperato. «Abbiamo ancora da vaccinare in modo importante questa fascia d’età, che ancora non si è prenotata con i ritmi sperati, ma pensiamo che questo timore e questa sfiducia nel corso delle settimane andrà a calare e ci stiamo organizzando - ha detto il coordinatore della campagna vaccinale della Lombardia -. Noi, a differenza di altri, non abbiamo fatto i vax day per i 18enni somministrando AstraZeneca. Non ci siamo messi ad andare controcorrente per far vedere che eravamo più bravi degli altri, ma abbiamo portato avanti un percorso di vaccinazione sulla base delle indicazioni del governo per fascia d’età».
Esperienze rischiose
Non dei vax day, esperienze fuorvianti e perfino rischiose sperimentate altrove, ma un blocco di appuntamenti aggiuntivi per questa fascia da inserire tra il 19 luglio e il 5 agosto. Così da far cadere i richiami, in tutta comodità dopo le vacanze e prima della ripresa delle scuole, all’inizio di settembre.
Vero che per la fascia d’età che va dai 12 ai 29 anni le prenotazioni (prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it) sono state le ultime in ordine di tempo ad aprire. Però dal 2 giugno, giorno da cui è possibile prendere un appuntamento, di tempo per prenotarsi ce n’è stato.
Buona parte della responsabilità è delle famiglie. Tra i 12 e i 17 anni minori devono presentarsi insieme a mamma o papà negli hub muniti del consenso sottoscritto da un genitore che dichiari il benestare anche dell’altro genitore. La firma deve avvenire davanti al medico vaccinatore. Senza l’ok dei genitori insomma niente vaccino.
La vice presidente Moratti ha fatto appello alle mamme lavoratrici, da un anno e mezzo in difficoltà per colpa della didattica a distanza e delle quarantene scolastiche. Resta comunque da raggiungere un’immunità diffusa per sconfiggere il Covid e per riuscirci serve anche l’aiuto dei più giovani.
Quote inferiori
«Non sono riuscito a conseguire il traguardo di vaccinare tutti entro fine giugno, ma il motivo è che l’Europa ci ha fornito una quota di vaccini sensibilmente inferiori rispetto al previsto - ha concluso Bertolaso -. Nonostante questo sono stati portati a casa risultati più che positivi. Tutti gli over 80 sono stati di fatto vaccinati, i target degli over 60 sono stati anche in questo caso ottenuti».
Bertolaso ha poi aggiunto che in Lombardia «dal 25 giugno si potrà spostare l’appuntamento della seconda dose, sul portale di prenotazione di Poste Italiane, con un preavviso di almeno 7 giorni. Non c’è un criterio specifico, ci appelliamo al buon senso dei cittadini».
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