Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 05 Agosto 2018
Vaccini, l’obbligo aumenta le coperture
Immunità di gregge raggiunta per l’esavalente della classe 2015, per la quarta dose dell’antipolio (nati 2014), resta appena sotto soglia (94,8) la prima dose del siero anti morbillo, parotite e rosolia per la classe 2015, ferma al 93,6 la seconda dose per i nati 2011.
Nei giorni in cui a Roma si discute di spostare in là di un anno l’obbligatorietà per l’ammissione a nidi e materne, i dati delle copertura vaccinali dell’Asst di Valtellina e Alto Lario mostrano un deciso trend di crescita dopo il calo che si era fatto registrare negli ultimi anni.
Complessivamente, con anche i dati dell’Asst della Valcamonica, l’Ats della montagna fa registrare la cosiddetta immunità di gregge - fissata al 95% - quasi per tutti i vaccini relativi alla classe 2015, mentre rimangono bassi, seppure anche questi in crescita, i dati relativi al vaccino per il papilloma virus (Hpv) - 84,3% in Valle e 92,3% in Valcamonica per i nati 2005 - e quelli dell’anti varicella per i nati 2016 (l’obbligo è stato introdotto dalla legge Lorenzin) con un’evidente disparità tra l’Asst di ValtAlto Lario e Valcamonica: 66,4% la prima e 80,4% la seconda. Si ferma a 68,2% in valtellina, mentre è all’80,6% in Valcamonica, la terza dose dell’antimeningococco B per i piccoli del 2017.
Grandi disparità tra i numeri delle due Asst che compongono l’Ats della montagna anche per quanto riguarda la terza dose dell’antipneumococco per i nati 2015: 91% in Valtellina e Alto Lario, 98,8% in Valcamonica.
Complessivamente la copertura del 95% non risulta raggiunta dell’Ats della montagna per la seconda dose dell’anti morbillo, parotite e rosolia (nati 2015) che si ferma al 94,4%, l’antipneumococco 93,3%, l’antimeningococco C 93, l’anti papilloma virus prima dose all’86,7%, l’antivaricella al 70,6% e l’antimeningococco B terza dose al 72%.
Una situazione in linea con il resto della Lombardia. Soltanto qualche settimana fa, infatti, l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera illustrando i dati relativi alle vaccinazioni aveva parlato di una quasi totalità di copertura per i dodici sieri obbligatori e, in ogni caso, di una crescita importante anche per quelle per cui non era prevista l’esclusione da scuola.
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