Vaccini dal 19
ma non per tutti
Solo i più a rischio

Ecco il piano regionale: in ottobre a disposizione soltanto 800 mila dosi su 2,9 milioni

Partirà dal 19 ottobre la somministrazione dei vaccini antinfluenzali. A disposizione ci sono, subito, 800 mila dosi per i pazienti fragili, le donne in gravidanza, gli ospiti delle Rsa e una parte degli over 65. Ma il grosso (2,1 milioni di dosi) arriverà soltanto a novembre, quando sarà il turno dei rimanenti over 65 e a seguire degli operatori sanitari, dei bambini fino a 6 anni di età, quindi degli over 60.

Per tutti gli altri? Non è dato sapere.

I soggetti

Il piano della campagna vaccinale è stato presentato ieri in Regine dal direttore generale al Welfare, Marco Trivelli e dal virologo Fabrizio Pregliasco. Un piano che sarà accompagnato da una campagna di comunicazione che Regione Lombardia diffonderà attraverso tutti i suoi canali, coinvolgendo anche medici di medicina generale, pediatri, Comuni, farmacie, Ats, Asst, Trenord e Fnm.

«Ad oggi - ha annunciato Trivelli - la Regione ha già acquistato 2.884.000 dosi (per le categorie a rischio, ndr) a fronte di un fabbisogno massimale raccomandato e aggiuntivo a titolo gratuito previsto di 2.768.000 dosi. Ciò significa che l’offerta dei vaccini è non solo coerente con il bisogno, ma addirittura superiore».

Secondo Trivelli «c’è anche spazio per poter sub-fornire le farmacie per consentire alla popolazione non target di vaccinarsi volontariamente» anche se - come potete leggere qui sotto - i vaccini in farmacia non ci sono e i farmacisti nulla sanno.

Trivelli ha sottolineato come «non tutta la popolazione target sia disponibile nei fatti a vaccinarsi». Lo scorso anno, infatti la copertura effettiva è stata solo del 48%, ampiamente sotto l’obiettivo ministeriale del 75%, anche se è abbastanza facile prevedere che con l’emergenza Covid quest’anno sia ben superiore. Ma la preoccupazione di Trivelli è un’altra: «Riuscire a somministrare i 2,9 milioni di dosi nel giro delle prossime 4/5 settimane in sicurezza, nel quadro Covid, cercando di raggiungere tutte le fasce deboli sperando di raggiungere la soglia del 60% di popolazione coperta».

Il direttore generale Welfare ha specificato che l’obiettivo, adesso, non è quello di arrivare per primi ma «arrivare al mese di aprile facendo il modo che la copertura sia la più ampia possibile. Giorno più o giorno meno non fanno la differenza».

Il virologo

«Ci sono studi - ha spiegato invece il virologo Fabrizio Pregliasco - secondo cui la vaccinazione antinfluenzale sembra proteggere meglio rispetto al Covid. Un vantaggio che credo possa essere colto dai nostri concittadini lombardi. La scarsa disponibilità di vaccino influenzale - ha ammesso - è un fenomeno di livello mondiale». Sulle disponibilità di vaccino per le categorie non a rischio, Pregliasco non è stato molto confortante: « È possibile che, sulla base dell’andamento della campagna vaccinale - ha detto - ci possano essere degli elementi per consentire al cittadino di acquistare il vaccino». Sarà difficile, insomma.

Le vaccinazioni antinfluenzali saranno erogate dai medici di Medicina generale che aderiscono alla campagna (verificare dal proprio medico di base); nei Centri vaccinali delle Asst e nei luoghi dedicati, individuati dalle Asst con la collaborazione dei Comuni.

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