Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 16 Maggio 2017
Uomini e paesaggi, la scuola racconta
la “sua” montagna
Il concorso: terza B del Donegani e terza A del Saraceno hanno vinto un soggiorno di 4 giorni al rifugio Forni. Schena: «Solo conoscendola la si può amare e difendere».
Applausi a scena aperta alla classe terza B del liceo scientifico Donegani di Sondrio e alla terza A dell’indirizzo Cat (Costruzione, ambiente e territorio) del Saraceno-Romegialli di Morbegno, studenti già promossi sul campo, paladini ed ottimi conoscitori delle nostre bellezze naturali. Sono loro i vincitori dell’edizione numero uno del concorso “La scuola va in montagna”, indetto dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in collaborazione con la fondazione Luigi Bombardieri ed il Parco nazionale dello Stelvio.
Meglio di altri hanno saputo dare voce allo spirito dell’iniziativa, riassunte al policampus di via Tonale, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione, da Angelo Schena: «Soltanto se si conosce, si ama. E se si ama, si difende, prendendosene cura» ha rimarcato il presidente della Fondazione Bombardieri, affiancato dal direttore della Fondazione Creval Tiziana Colombera, che ha fatto gli onori di casa, dal direttore del Parco dello Stelvio Alessandro Meinardi e da Cinzia Franchetti, responsabile dell’orientamento e della formazione della Fondazione Creval. Al tavolo, anche Mattia Ortelli, coordinatore delle attività in rifugio e accompagnatore in quota del progetto omonimo “La scuola va in montagna”, di cui il concorso è un ampliamento, con lo scopo, ha ricordato Colombera, «di affiancare gli insegnanti nell’educazione al valore del paesaggio montano, e quindi della sua tutela, tramite un percorso didattico che prevede il rapporto diretto degli studenti con l’ambiente naturale».
Tant’è: in premio alle due classi vincitrici un’esperienza di quattro giorni - dal 18 al 21 settembre - al rifugio Forni in Alta Valle. Hanno scelto di ripercorrere le tracce dei contrabbandieri, gli studenti del Donegani, artefici del video “La Carga - Storie di uomini e luoghi”, girato utilizzando anche dei droni, lungo i sentieri, che da Baruffini, nel Tiranese, arrivano sin sul confine elvetico. Un video che è stato premiato – questo è il verdetto della giuria formata da membri delle tre istituzioni promotrici -, in quanto «efficace e multidisciplinare, che ha messo in luce una parte molto caratteristica della storia valtellinese - come quella del contrabbando -, in un’area geografica poco frequentata turisticamente».
Il tutto, tra l’altro, con «l’ausilio di nuove tecnologie», realizzando un prodotto che potrebbe «essere di utilizzo immediato per la promozione e la divulgazione di un pubblico più ampio». Mettendo a frutto le loro competenze di futuri geometri, si sono invece concentrati sulla costiera dei Cech, gli studenti della terza A del Saraceno-Romegialli, i “genitori” di “Cat”, titolo del progetto di recupero di un rustico montano secondo le normative vigenti, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente.
Lavoro che ha colpito i giurati, «per lo sforzo di ricerca attiva, effettuata anche sul campo, e la comprensione dell’importanza del recupero e della valorizzazione di un aspetto del paesaggio costruito di montagna che rappresenta la storia e la cultura delle generazioni passate».
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