Cronaca / Lecco città
Venerdì 14 Ottobre 2016
Uno scudo made in Lecco
contro gli hacker informatici
L’azienda lecchese ha sviluppato un sistema che blocca i virus contenuti nelle e mail
Si chiama Libra Esva UrlSand Protection ed è l’ultima innovazione in casa Libraesva, società lecchese leader nella fornitura di soluzioni avanzate di email security, sviluppata per bloccare Url malevoli nelle email aziendali. UrlSand Protection è una funzionalità integrata nelle nuova release 4.0.0 dell’email gateway Esva che protegge contro gli attacchi avanzati di spear phishing, malware del giorno zero e ransomware che potrebbero colpire gli utenti attraverso un Url link presente nel corpo delle emails.
Se il gateway Esva – Email Security Virtual Appliance costituisce già di per sè un primo filtro ad elevata protezione delle caselle di posta aziendali, il sistema Url Sand Protection rappresenta un ulteriore contributo concreto per la sicurezza delle comunicazioni tramesse a mezzo posta, aperte e lette su tutti i dispositivi – desktop, mobile e tablet – e su tutti i sistemi operativi – Android, Mac, Windows.
Rodolfo Saccani, security engineer di Libraesva spiega: «Oggi il numero di link condivisi e trasmessi direttamente nel corpo delle emails è molto elevato e purtroppo può essere anche portatore di infezioni anche gravi. Non appena pronta, abbiamo subito rilasciato con l’ultima versione di Libra Esva 4.0.0 la funzionalità Sandbox, che permette di analizzare la pericolosità dei link prima ancora di giungere al sito di destinazione. Il sistema è snello e opera in cloud, senza comportare aggravi in termini di tempo e di operatività grazie a un tempo medio di analisi di quindici secondi. Un aspetto a cui abbiamo riservato grande attenzione consapevoli di quanto sia importante garantire alle aziende Enterprise flussi continuativi e sicuri».
Attivando la funzionalità integrata nella release 4.0.0, ogni It manager può mettere in sicurezza le email dell’azienda, estendendo la protezione contro link portatori di contenuti malevoli.
Paolo Frizzi, ceo di Libraesva precisa: «La Sandbox costituisce un livello di sicurezza significativo per le reti aziendali. Basti pensare che nei soli primi quindici giorni di rilascio dell’appliance, superati i già puntuali controlli di Esva, il 3% delle restanti email è stato riconosciuto in Sandbox come malevolo. In un’epoca - prosegue Frizzi - in cui gli hacker sviluppano sistemi sempre più intelligenti per colpire le reti aziendali, anche in mobilità, intravediamo in questo processo un valore aggiunto capace di adattarsi anche alle abitudini dell’utente stesso – che può aprire le mail su device differenti e in tempi successivi a quello di ricezione – proteggendolo».
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