Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 07 Ottobre 2017
Una vita da tipografo in città
Lascia i suoi beni al Comune di Sondrio
Goffredo Minocchi, morto a 89 anni, ha nominato l’ente suo erede
Valore complessivo stimato in 373mila euro - Molteni: «Alto senso civico»
Una vita intera da tipografo compositore trascorsa a Sondrio, nonostante le origini toscane(era nato il 31 ottobre del 1928 a Ortignano Raggiolo in provincia di Arezzo). Una città che lo ha accolto per lavoro e dove deve essersi trovato particolarmente bene visto che, alla sua morte avvenuta a febbraio di quest’anno all’ospedale di Sondalo, Goffredo Minocchi ha deciso di lasciare i suoi beni in eredità al Comune.
Un appartamento in via Lusardi, depositi bancari, quadri e libri per un valore complessivo stimato di 373mila euro. La storia è di questi giorni, l’attività istruttoria si è conclusa da poco, ma ha il sapore dei romanzi d’altri tempi.
A parlarne è stato il sindaco di Sondrio Alcide Molteni nel corso dell’ultimo consiglio comunale quando commentando la variazione al bilancio ha definito il documento economico «speciale» anche in virtù del lascito del signor Minocchi che il 16 gennaio 2013 ha firmato di suo pugno il testamento nel quale nomina di fatto il Comune suo erede sia per i beni immobili (un appartamento in via Lusardi, dove viveva) che per quelli mobili (conti bancari).
Non solo. Nell’atto, depositato presso il notaio Balconi a Sondrio, Minocchi prega «di passare i libri presenti (tra i quali ve ne sono molti importanti sulle civiltà extra europee) alla biblioteca pubblica». E nella sua grande precisione indica anche dove trovare i documenti necessari: «camera piccola, armadietto in basso». «Come rappresentante di Sondrio - il commento del sindaco - non posso che fare un ringraziamento postumo al signor Minocchi per il lascito alla nostra città. Una città che evidentemente lo aveva ben accolto. Non posso che segnalare l’alto senso civico del gesto, che va nella stessa direzione dell’Art bonus».
Un civismo costante nella vita di Goffredo Minocchi che, ancora prima del lascito ereditario, aveva già fatto una donazione importante al museo civico cittadino.
Minocchi, maturità classica appassionato di arte e cultura con un’esperienza professionale maturata tutta nella ditta Bonazzi di Sondrio, aveva lavorato anche con Antonio Corrado, un maestro della pietra ollare. Aveva curato il negozio del maestro in via Battisti e aveva regalato al museo tutta una serie di opere di Corrado. Il 16 febbraio alla sua morte ha voluto ripetere il gesto lasciando una collezione di oggetti d’arte il cui valore è stato stimato intorno ai duemila euro e una di 1.400 volumi per lo più di argomento artistico destinati alla Pio Rajna.
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