Cronaca / Valsassina
Lunedì 26 Febbraio 2018
«Una clinica al posto dell’hotel?
Avrei preferito ancora l’albergo»
Il sindaco non nasconde il suo rammarico, ma dà il nulla osta al cambio di destinazione
Una clinica per dieci malati psichici nell’ex hotel “Cacciatore” di Maggio.
La notizia, pubblicata ieri su queste colonne, ha un sapore agrodolce al palato del sindaco di Cremeno.
«Tutto il rispetto per la cooperativa Le Betulle che già da anni opera qui in paese - premette Pier Luigi Invernizzi - però avrei preferito che quella struttura fosse stata mantenuta a destinazione turistico ricettiva. Quanto al mutamento urbanistico, per potere accogliere la coop e i suoi assistiti, per me nulla osta. Il Piano di governo del territorio contempla anche questa possibilità».
Nell’ex hotel occorreranno comunque lavori ingenti, sui 200mila euro, per adattarlo alle esigenze degli ospiti. Il contratto di locazione concordato con il proprietario del “Cacciatore”, Antonio Bonacina di Introbio, ha una durata di sei anni rinnovabili.
«Apprendo dal vostro giornale la nuova destinazione dell’ormai ex albergo Cacciatore - commenta Paolo Terzaghi dell’opposizione - Senza voler denigrare nessuno, credo che la posizione strategica della struttura in una realtà, che si“ritiene ancora turistica, dovesse rimanere tassativamente a destinazione ricettiva. Il paese stra gradualmente morendo e l’amministrazione comunale in che modo provano a rimediare? Nessuno parla e tutto succede, senza che nessuno muova un dito. Se si fosse voluto, con il concreto interessamento pubblico e con l’investimento dei numerosi benestanti del posto, si sarebbero potute fare grandi cose. La Valsassina non ha un solo albergo veramente degno di nota al passo con i tempi. Una destinazione socio-sanitaria è una buona cosa, sicuramente meglio di un nuovo centro di accoglienza per i migranti, ma avrei ritenuto più idonea questa soluzione per altre strutture, come ad esempio la’ex colonia degli Artigianelli che prima dell’arrivo dei richiedenti asilo sarebbe risultata ideale per malati psichici. È evidente che con un cambio di destinazione, la possibilità di rivedere un giorno il ritorno di un albergo sarà ridotta praticamente a zero».
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