Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 09 Dicembre 2015
Una chiacchierata virtuale con il don
«Bormio, scuotiti»
Dal piccolo volume «La maschera e il sogno» tanti spunti di riflessione per rilanciare la località. De Lorenzi: «Un trenino a idrogeno per le piste da sci».
In qualche modo, sabato sera, era presente davvero anche don Ignazio Bardea alla presentazione de “La maschera e il sogno”, il libro - intervista di Renato De Lorenzi. L’effervescente ingegnere bormino ha trasportato infatti tutti i presenti nella sua finzione, quella di un colloquio “da macchina del tempo” con lo storico settecentesco autore delle Memorie civili ed ecclesiastiche del contado e dello Spione Chinese. Stuzzicato da domande dirette e chiamato in causa con il tu come si conviene con un amico, don Bardea è intervenuto a più riprese dall’altro mondo, tonando con un bel vocione consigli di una saggezza ancora attuale.
La leggerezza della serata, seguita con attenzione da una sala gremitissima, è stata d’altra parte solo apparente. Dalle parole di Bardea, tratte da Lo Spione Chinese, è emerso infatti che Bormio è per molti versi ancora simile a quella di duecento anni fa, quando (proprio come oggi) era divisa in fazioni, afflitta da molti vizi ed incapace di ritrovare nelle sue straordinarie risorse naturali e storico-artistiche le carte vincenti per riprendersi dalla crisi economica. Al di là delle tinte pessimistiche, De Lorenzi – facendo suo il pragmatismo di don Bardea – non si è fermato ai cahiers de doléance ma ha voluto scuotere i suoi compaesani avanzando proposte concrete per un rilancio.
«Bardea – ha detto – suggeriva di tenere un taccuino in cui annotare consigli e suggerimenti per fare di Bormio una prospera comunità. Propongo la stessa cosa. Ho attivato un sito (www.ignaziobardea.com) dove spero di raccogliere tante idee da vagliare e discutere in un meeting internazionale che si svolgerà a Bormio il 9 ottobre 2018».
Il primo suggerimento lo ha avanzato lo stesso “Lampada” De Lorenzi: «Un trenino ad idrogeno che colleghi Bormio 2000 con Plaghera e che consenta agli sciatori di fruire di un comprensorio ampio nel rispetto della natura del Parco nazionale dello Stelvio. Non è – sostiene l’ingegnere - un progetto di fantascienza perché il tratto da collegare è di pochi chilometri, tutti in piano». L’altra iniziativa che è stata lanciata sabato è quella di un concorso di pittura in memoria di Roberto Togni, da tenersi l’anno prossimo: i partecipanti dovranno proporre una libera reinterpretazione dell’affresco descritto dal Bardea che un tempo si poteva ammirare all’interno del Kuerc e che probabilmente andò distrutto durante l’incendio del 1855: si trattava della giustizia alata, minacciata da un pipistrello.
Nella scoperta della storia e del patrimonio locale e in una svolta etica sta insomma, secondo De Lorenzi, la ricetta che consentirà a Bormio, ritrovata la sua identità, di recuperare la vitalità economica che aveva avuto in passato. Il progetto è stato condiviso dal sindaco Giuseppe Occhi, dal consigliere delegato e direttore generale di Bps Mario Alberto Pedranzini (che ha ricordato gli analoghi contenuti dello Statuto comunitario), dal giudice Giuseppe Tarantola, dal professor Leo Schena, tutti in sala ad applaudire, e da Saverio Quadrio Curzio che ha mandato i suoi saluti ed espresso la sua vicinanza.
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