Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 10 Agosto 2017
Un selfie come ponte per trovare lavoro
Premiata l’idea dei giovani valtellinesi
Alessandro Secchi, Davide Giana, Simone Castellani e Matteo Piccapietra. Sono loro i vincitori del Campus Party, festival internazionale di innovazione e creatività.
Reclutare talenti direttamente dallo smartphone, mettendo in contatto manager e nuove leve con un’applicazione. Ipertecnologica, ma soprattutto vincente l’idea che porta la firma di quattro “geni” valtellinesi, che si sono imposti al Campus Party, il festival di innovazione e creatività internazionale, che si è tenuto a fine luglio per la prima volta in Italia, a Milano, dove giovani intraprendenti, istituzioni, aziende, università e communities hanno lavorato assieme.
Fish è il nome del team vincitore, formato da Alessandro Secchi di Sondrio, Davide Giana di Valfurva, Simone Castellani di Livigno e Matteo Piccapietra di Traona, artefici di un sistema di recruiting, in cui i recruiters (manager, aziende...), tramite visori di Realtà aumentata (Ar) ed in base ai criteri di ricerca inseriti, possono individuare i candidati migliori e, grazie a un sistema di riconoscimento facciale – un selfie, che in questo caso diventa potenziale ponte per un posto di lavoro -, visionarne il curriculum vitae digitale.
Si sono aggiudicati il premio per la CPHack “Something Better” - la CPHack è una gara di innovazione per selezionare le migliori idee e progetti per risolvere problemi reali -, che si è tradotto in un assegno dal valore di 5.000, ma non solo.
Avrebbero - condizionale d’obbligo - potuto essere da oggi al di là dell’oceano, al Campus Party, che si tiene a Salvador de Bahia dal 9 al 13 agosto, «ma per problemi organizzativi abbiamo nostro malgrado dovuto rinunciare a questo viaggio e stiamo valutando di utilizzare il denaro vinto per sviluppare il nostro progetto».
Ma come mai i quattro giovani - tra i 18 e i 21 anni - hanno deciso di prendere parte a Campus Party? «Partecipare ci sembrava una grande occasione, innanzitutto perché era la prima volta per l’Italia e poi ci dava la possibilità di portare alla ribalta questa idea che coltivavamo da tempo». Ad attirarli è stato anche il pool di esperti, «che hanno tenuto conferenze di massimo interesse». Tra i relatori, solo per citarne alcuni, il fisico Federico Faggin (inventore del microchip e del touchscreen), lo scrittore Roberto Saviano, il ricercatore britannico Neil Harbisson, primo uomo al mondo a farsi impiantare nel corpo un microchip per “sentire” i colori.
Diplomatosi lo scorso anno all’Itis Mattei di Sondrio, Alessandro sta frequentando «la facoltà di Ingegneria elettrica e mi piacerebbe approfondire questo campo», appassionato di auto elettriche. Simone invece inizierà a settembre gli studi di regia a Londra oppure a Roma. Matteo e Davide, che stanno ancora frequentando le scuole superiori, sognano il primo di diventare ingegnere robotico, il secondo ingegnere informatico, ma non esclude la possibilità, una volta diplomato, di trovare subito un posto di lavoro.
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