Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 31 Dicembre 2013
«Un petardo ha stravolto
la nostra vita»
Alla vigilia di Capodanno parlano i familiari del ragazzino vittima un anno fa di un incidente a Bormio
«Quella notte Federico ha perso tre dita, ma ha una grandissima forza e ha persino ripreso a sciare»
Doveva essere una serata in allegria tra amici. Qualche botto per salutare il nuovo anno, nel cortile sotto casa, dove i genitori si preparavano a brindare, e il giorno dopo sarebbe tornato a salutare il nuovo anno sugli sci, la sua passione.
Invece la notte di San Silvestro un anno fa è diventata un vero e proprio spartiacque nella vita di Federico Pelizzari, oggi tredicenne, di Mandello Del Lario (Lecco).
Il petardo acquistato da un’amica in un negozio di giocattoli di Bormio, località dove il ragazzino stava trascorrendo le vacanze di Natale insieme ai genitori e alle due sorelle nella casa di villeggiatura della famiglia, gli è esploso in mano con conseguenze devastanti.
«Ha subito l’amputazione di tre dita e di fatto oggi la sua mano destra è un arto inservibile», spiega l’avvocato Stefano Pelizzari, zio del ragazzo e legale della famiglia insieme all’avvocato sondriese Francesco Romualdi. Quell’incidente ha fatto scattare un’indagine, volta a stabilire eventuali responsabilità di terzi, che si è conclusa proprio nei giorni scorsi.
La titolare del negozio di giocattoli che aveva venduto il petardo esploso in mano al ragazzino rischia ora il rinvio a giudizio con pesanti accuse: lesioni personali gravissime, commercio abusivo di materie esplodenti, vendita di articoli pirotecnici a persona minorenne e priva dell’abilitazione necessaria.
Mesi di calvario, dentro e fuori dagli ospedali hanno stravolto la vita di Federico, ma non hanno scalfito l’incredibile forza e il coraggio del ragazzo.
Ha perso parecchi giorni di scuola a causa degli interventi e dei controlli ai quali ha dovuto sottoporsi (prima all’ospedale San Giuseppe di Milano e poi al San Gerardo di Monza), ma ha comunque ultimato la seconda media e ora sta frequentando l’ultimo anno delle medie.
Fortunatamente il ragazzino è mancino, ma la menomazione subita alla mano destra è comunque gravissima.
«Federico è molto forte e siamo tutti orgogliosi di lui - spiega suo padre Claudio, medico oculista in un ospedale di Lecco, che da un paio di mesi opera anche nel reparto di Oculistica dell’ospedale di Sondrio -, ma certo quello che è accaduto lo segnerà a vita».
Proprio per questo alla vigilia di San Silvestro ha voluto ricordare l’incidente di un anno fa, perché sia un monito per tutti e perché fatti del genere non capitino di nuovo.
E soprattutto perché fuochi d’artificio così pericolosi non vengano più venduti a ragazzini.
Quella notte ha profondamente cambiato la vita di tutta la famiglia. Secondo quanto è poi stato ricostruito, Federico aveva acceso il petardo convinto si trattasse di una fiaccola e lo ha tenuto in mano alcuni secondi invece di lanciarlo subito, tanto che gli è esploso in mano con conseguenze devastanti. Un botto fortissimo, un dolore lancinante e l’inizio di un lungo calvario. Lui però non ha mai mollato. È persino tornato a sciare e nei giorni scorsi con lo sci club di Lecco si è divertito sulle piste di Bormio. Domenica però è rientrato con la famiglia a casa. Troppo presto e troppo fresco il ricordo di quella notte per poter trascorrere un altro Capodanno a Bormio.
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