Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 07 Aprile 2016
«Un nuovo statuto dei lavoratori»
La Cgil lancia la raccolta firme
L’iniziativa sabato a Sondrio, Morbegno, Chiavenna e Tirano: i gazebo con le informazioni del sindacato.
Riunificare i diritti di tutti i lavoratori e lavoratrici, indipendentemente dal loro settore di impiego e dal loro contratto in un mondo del lavoro che si presenta diviso; ridare ai lavoratori stessi quella dignità e libertà che oggi troppo spesso sono loro negate.
Sono gli obiettivi principali dell’iniziativa di legge popolare della Cgil per la nuova “Carta dei diritti universali del lavoro” che costituisca il nuovo statuto di tutti i lavoratori e le lavoratrici. La proposta di legge popolare sarà sostenuta da tre quesiti referendari sui temi della cancellazione del lavoro accessorio e, in particolar modo, dei voucher; della reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti; e dalla nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al di sopra dei cinque dipendenti.
La raccolta firma per la proposta di legge popolare partirà sabato quando, dalle 8,30 alle 12 verranno allestiti dalla Cgil dei banchetti in piazza Campello a Sondrio, in piazza S. Antonio a Morbegno, in piazza Pestalozzi a Chiavenna e in viale Italia a Tirano. «Si tratta - ha evidenziato Michela Turcatti, componente della segreteria generale della Cgil di Sondrio - di un’occasione straordinaria per dare nuova dignità al lavoro. Il nuovo statuto dei lavoratori e delle lavoratrici è diviso in tre parti: i principi universali; le norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione e codificano democrazia e rappresentanza per tutti; riscrittura dei contratti di lavoro. Negli ultimi tempi ci sono stati solo interventi destrutturanti, una mancanza di visione collettiva; i lavoratori provano rassegnazione per la precarietà, perché devono sottostare a compromessi e spesso sono costretti a emigrare. I lavoratori hanno perso tutele e diritti e noi vogliamo dare loro una risposta concreta attraverso questa Carta dei diritti».
«La nostra proposta - ha fatto eco il segretario generale della Cgil Giocondo Cerri - può basarsi su due concetti principali, quelli di dignità e libertà: stiamo assistendo a un impoverimento del lavoro e a forme di precariato e dove non c’è una retribuzione sufficiente viene meno la dignità di chi lavora. E questo accade soprattutto, anche se non solo, a milioni di giovani a cui è appunto negata dignità e libertà in ambito lavorativo».
E, tra l’altro, gli esempi in questo senso sono numerosi anche in provincia di Sondrio: «A un muratore di 55 anni - ha sottolineato Giorgio Nana - è stata proposta una retribuzione con i voucher; in un altro caso un dipendente è stato licenziato solo perché è stato eletto rappresentante sindacale e questo la dice lunga sui diritti dei lavoratori». «In provincia - ha incalzato Guglielmo Zamboni - abbiamo “perso” 400 lavoratori che lavorano con i voucher e che, a differenza del passato, non possono poi fare domanda di disoccupazione. Inoltre con le aziende con meno di 15 dipendenti, la maggior parte in provincia, anche dopo 20 o 30 anni di onorato “servizio” se vieni licenziato per futili motivi ti spetta al massimo un indennizzo pari a sei mensilità».
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