Un milione per l’incubatoio dei lavarelli
Varenna Dopo il blocco degli ultimi due anni, dal 2024 gli avvannotti torneranno a essere immessi nel lago
Un milione di euro per riqualificare l’incubatoio De Marchi di Fiumelatte. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi, in visita alla struttura che sta riacquistando valore visto che nell’incubatoio ittico regionale verrà reintrodotta la produzione del coregone lavarello.
Secondo le indicazioni del ministero, la produzione sarà per un massimo annuo di un milione e mezzo di avanotti dalla lunghezza fino a 60 millimetri.
«Pesce storico»
«È stata una vittoria che abbiamo conquistato con determinazione: una storia assurda, per la quale un pesce storico del nostro lago non era più considerato autoctono, si è poi conclusa con un lieto fine. È evidente che il lavarello faccia parte della nostra cultura lagheé argomento che il buon senso popolare ha sempre ritenuto scontato e che è stato riconosciuto anche dalla legge», commenta il consigliere regionale Giacomo Zamperini.
Regione Lombardia ha messo a gara un intervento di riqualificazione strutturale dell’incubatoio, le opere verranno realizzate entro il 2025 e andranno a migliorare l’attività produttiva di questo presidio fondamentale per il settore della pesca nel Lario.
Dopo il blocco del 2022 e di quest’anno, la prossima primavera, tra aprile e maggio il lavarello tornerà ad essere immesso nel lago in quanto è stato riconosciuto autoctono.
Tutto era iniziato a gennaio dello scorso anno, quando l’allora ministro Roberto Cingolani aveva definito il lavarello “alloctono”, ovvero estraneo al lago di Como: di conseguenza, aveva dato mandato di evitare nuovi ripopolamenti nel Lario.
Regione Lombardia aveva chiesto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) una deroga, ed ora, dopo tanta attesa, è arrivato il via libera ministeriale e per tre anni si potranno immettere lavarelli.
A dicembre i pescatori professionisti raccoglieranno nel lago femmine di lavarello che verranno portate all’incubatoio di Fiumelatte, dove con un procedimento detto di “spremitura” verranno tolte loro le uova che serviranno a produrre avanotti. Le femmine verranno poi rimesse in acqua. Quando gli avanotti raggiungeranno la misura tra i 3 e i 6 centimetri, verranno immessi in acqua.
Anche al frantoio
Durante la tappa sul Lario l’assessore Beduschi ha fatto visita anche al frantoio di Biosio a Bellano dove l’assessore ha ricordato che con i fondi assegnati alla Lombardia dal Pnrr entro dicembre sarà messo a bando un finanziamento di quasi 500 mila euro destinato all’ammodernamento degli impianti, a vantaggio di chi produce olio a denominazione d’origine.
La sottomisura dedicata al settore oleario verrà applicata all’interno delle zone di produzione dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta della Lombardia, finanziando interventi con un minimo di spesa di 10mila euro e massimo di 200mila euro. L’aiuto sarà all’80% per giovani agricoltori, al 65% per le altre imprese, al 10% per le grandi imprese.
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