Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 05 Ottobre 2016
Un intervento di dodici ore, in notturna, per salvare un escursionista sul Pizzo Scalino
A circa 3.100 metri di altitudine però, dopo essere arrivato in vetta, si è trovato in difficoltà. Disorientato, era impossibilitato a proseguire e a scendere verso valle.
Un intervento di dodici ore, in notturna, a una temperatura di dieci gradi sotto lo zero ha impegnato l'altra notte i tecnici della VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna del Soccorso alpino. Poco dopo le 19 di lunedì, i soccorritori hanno ricevuto la richiesta d’intervento da parte della Centrale operativa del 118.
Un escursionista di 71 anni di Sesto San Giovanni era salito da solo sul Pizzo Scalino. A circa 3.100 metri di altitudine però, dopo essere arrivato in vetta, si è trovato in difficoltà. Disorientato, era impossibilitato a proseguire e a scendere verso valle. Con il telefonino è riuscito a chiedere aiuto. Le squadre territoriali del Cnsas Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), composte da una decina di tecnici della Stazione di Valmalenco, sono partite subito per raggiungerlo. Sul posto anche il Sagf (Soccorso alpino Guardia di finanza) e i Vigili del fuoco, con la fotoelettrica. I tecnici hanno dapprima dovuto affrontare, al buio, una traversata difficoltosa per raggiungere la parete Nord, perché in questo periodo dell’anno sono già presenti ghiaccio e neve. L’uomo aveva con sé una pila per le segnalazioni luminose, strumento molto utile che chi va in montagna dovrebbe sempre avere nello zaino.
Quando poi lo hanno raggiunto, l’escursionista era infreddolito e affaticato ma illeso. Sono state necessarie un paio d’ore per arrivare su un terreno più agevole. Insieme hanno raggiunto il rifugio Cristina, all’Alpe Prabello, e poi sono scesi tutti a valle. L’intervento si è concluso alle 7 di ieri mattina.
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