Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 02 Dicembre 2016
«Un esempio da seguire», l’ospedale ricorda Avolio
È stato «il primo a portare l’epatologia» in Valle, ora in ospedale c’è una targa in suo nome «che ci ricorderà ogni giorno di migliorare, di essere come lui bravi specialisti, bravi medici e brave persone, medici che considerano ogni malato una persona».
Così il direttore di Medicina generale Pier Paolo Parravicini ha ricordato Agostino Avolio, il medico scomparso nel giugno dello scorso anno cui è stato intitolato l’ambulatorio epatologico dell’ospedale di Sondrio.
All’esterno della sala è stata posata una targa in sua memoria, fatta realizzare su iniziativa dei colleghi dell’ospedale per commemorare la sua figura umana e professionale.
Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato la moglie di Avolio, Maria Malacrida, gli amici e molti medici ed infermieri dell’ospedale di Sondrio, insieme al direttore sanitario Giovanni Monza e al direttore di dipartimento Francesco De Filippi, ma anche il presidente dell’Ordine dei medici Alessandro Innocenti.
Un momento significativo per il reparto e per tutti quelli che hanno conosciuto e stimato il medico, ha rimarcato Parravicini: «Agostino Avolio è stato il primo a portare l’epatologia in questo ospedale - ha sottolineato -, ha portato qui il primo ecografo dedicato a questa branca e ha iniziato ad impiegarlo per le diagnosi sui neonati e poi su tutti i pazienti, ha dedicato tutta la sua vita professionale alla medicina interna e all’epatologia».
Per la sua famiglia, l’intitolazione è stato «un momento bello e insieme triste», ha sottolineato la signora Malacrida: «Lui viveva l’ospedale come la sua seconda casa, questo è un gesto di affetto importante».
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