Cronaca / Lecco città
Martedì 31 Marzo 2015
Un defibrillatore sotto cute
Impiantato al Manzoni, è la prima volta e riduce i rischi di infezione
Nuovo primato al Manzoni, in Elettrofisiologia , la struttura che si occupa della diagnosi e cura delle aritmie cardiache, quelle alterazioni del ritmo cardiaco che possono modificare il normale funzionamento del cuore.
Dopo aver eseguito, nel maggio scorso, l’impianto del primo e unico defibrillatore cardiaco compatibile con l’esame di Risonanza Magnetica in ogni parte del corpo, fino ad allora precluso ai portatori di defibrillatore impiantabile, recentemente è stato impiantato presso l’unità di Cardiologia il primo defibrillatore sottocutaneo. La procedura – spiegano gli specialisti - è indicata soltanto in particolari casi selezionati.
«Vale la pena ricordare – racconta Franco Ruffa, responsabile dell’Elettrofisiologia di Via dell’Eremo – che il defibrillatore è un dispositivo che consente la protezione da aritmie potenzialmente mortali che , alla bisogna, può funzionare da pace-maker».
Impiantare i fili di defibrillazione sotto cute, spiega il cardiologo, «permette di ridurre eventuali rischi di tipo infettivo o traumatico correlati all’introduzione dei fili all’interno del sistema venoso e nel cuore» .
A questa novità se ne aggiunge un’altra che innova profondamente lo studio elettrofisiologico, l’esame che permette di leggere e interpretare l’attività elettrica del cuore.
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