Cronaca / Lecco città
Domenica 31 Gennaio 2016
Un amico del Don Guanella
Addio a Claudio Pontiggia
Per anni si è occupato con passione e affetto dei ragazzi dell’istituto. Don Agostino Frasson: «Per era lui il luogo degli affetti»
Lecco
Il suo cuore era con la “Casa don Guanella”, quel cuore che faceva le bizze da ormai una decina d’anni e l’aveva convinto a dedicarsi per l’ultimo tratto di vita ancora di più agli altri spendendo molto del suo tempo per la struttura di Lecco. Claudio Pontiggia, canzese di 72 anni, è morto sabato mattina, da anni era un amico dei ragazzi di via Amendola, con loro passava gran parte dei pranzi. E’ stato lui a convincere Alberto Cova, Claudio Chiappucci, Antonio Rossi, Gilberto Simoni e molti altri a prestare qualche minuto del loro tempo per il Don Guanella. «Il Don Guanella era la sua casa e quando ne parlava si emozionava proprio come parlando di un luogo tanto importante nella vita di un uomo, il luogo degli affetti – spiega don Agostino Frasson direttore della Casa Don Guanella di Lecco -. Si occupava ormai stabilmente di pubbliche relazioni per noi, lui aveva una grande esperienza nelle vendite e come era bravo nel suo lavoro è stato bravo nell’occuparsi di noi da volontario».
Sono molteplici le iniziative nate sotto la sua egida: «Lui era bravissimo a contattare dei grandi nomi, in particolare del ciclismo, per portarli da noi. Si devono a lui le visite di Chiappucci, Simoni, ma anche Alberto Cova e Antonio Rossi. Stava tampinando Alberto Tomba che non ho dubbio alla fine sarebbe venuto a trovarci».
Particolare il primo incontro di don Agostino con Pontiggia: «Lui seguiva come supporto degli appassionati di ciclismo, era impegnato con loro in un tour in Saredegna a cui ho partecipato anch’io. Mi ricordo che mi ha avvicinato chiedendomi: “Don, vuoi un panino con la porchetta”. Io gli ho risposto: “Perché no!” ed è nata una bellissima amicizia. Ha iniziato ad appassionarsi dei nostri progetti e ci ha supportati con tutte le sue energie. In questi ultimi dieci anni aveva saputo di avere dei gravi problemi di cuore e questo l’aveva avvicinato ulteriormente a noi». Un amico non solo della struttura: «Ogni due giorni era a mangiare in mensa con i ragazzi. Per noi è una perdita pesantissima».
Oggi alle 14,30 a Canzo, a celebrare lo stesso don Agostino.
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