vorrei esprimere la mia ammirazione per l'incredibile festa organizzata a Londra per il Giubileo di Diamante della regina Elisabetta, un evento senza tempo che giusto un popolo come quello inglese può anche soltanto immaginare.
Al di là dello sfarzo, con lo splendido battello reale a solcare le acque del Tamigi e la pompa della parata, a colpirmi soprattutto sono state due cose: l'aplomb di Elisabetta e di Filippo di Edimburgo, 86 anni lei e quasi 91 lui, impettiti in piedi sulla barca nonostante il temporale e fosse stato approntato un trono coperto da una tettoia, e il concorso della folla, di ogni etnia e ceto sociale, a dimostrazione di come l'Inghilterra sia davvero una nazione capace ogni volta di compattarsi davanti ai sovrani.
I reali hanno sorriso e perfino scherzato e la regina ha apprezzato il concerto di lunedì con le “vecchie glorie” Paul Mc Cartney ed Elton John e perfino Tom Jones a cantare l'inno nazionale, e Filippo ha mandato a dire dall'ospedale - alla sua età certi strapazzi si pagano - che gli dispiaceva di non esserci. Centomila persone davanti a Buckingham Palace dimostrano come la monarchia inglese goda sempre di ottima salute, malgrado le critiche, le beghe familiari e il tenore di vita fuori dal tempo.
La regina Elisabetta II è il monarca più amato nella storia britannica e garantisce da sola la stabilità del Paese, c'è da domandarsi cosa succederà alla sua scomparsa.
Marco Silvestri
Colico
Caro Silvestri,
l'orgoglio nazionale degli inglesi è soltanto pari alla loro capacità di creare incredibili feste come quella del Giubileo per i sessant'anni di regno di Elisabetta II. È lo stesso che li portò a vincere la guerra e che viene dal rispetto per le tradizioni e la storia del Paese. È quasi commovente vedere persone le più diverse - compresi gli ex “ribelli” McCartney e Annie Lennox - stringersi intorno ai sovrani per festeggiarli, ma la vera forza di uno Stato è questa, sentirsi tutti per uno e uno per tutti,. Cosa da noi decisamente impensabile.
Vittorio Colombo
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