Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 21 Dicembre 2016
Tutela dei minori. Intesa tra enti locali e Azienda sanitaria
Saranno gli Uffici di piano a fornire il supporto degli psicologi a bambini e ragazzi . Un finanziamento di 205mila euro da parte dell’Asst.
Per la tutela dei minori a rischio l’Asst e gli enti locali lavoreranno insieme per dare servizi integrati e vicini al territorio. Saranno gli Uffici di piano, infatti, a fornire il supporto degli psicologi a bambini e ragazzi sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, con un finanziamento di 205mila euro da parte dell’Asst per coprire i costi delle prestazioni: a stabilirlo è l’intesa firmata ieri a Sondrio fra l’Azienda socio-sanitaria territoriale e i rappresentanti di Comuni e Comunità montane, «un protocollo importante su un tema molto delicato», ha rimarcato Giusy Panizzoli, direttore dell’Asst Valtellina e Alto Lario. L’accordo interessa tutti e sette gli Uffici di piano del territorio - Bormio, Chiavenna, Dongo, Menaggio, Morbegno, Sondrio e Tirano - e parte dalle esperienze costruite negli anni dall’ex Asl di Sondrio insieme agli enti locali.
«Le prestazioni psicologiche a favore dei minori sottoposti ai provvedimenti dell’autorità giudiziaria rientrano nei Lea – ha ricordato Panizzoli – e quindi dovrebbero essere erogate dall’Asst. In questo territorio c’è però una tradizione positiva di collaborazione con gli Uffici di piano che da tempo garantiscono queste prestazioni, quindi l’Asst ha chiesto e ottenuto dalla Regione di poter proseguire con questo modello, estendendolo anche all’Alto Lario».
L’Asst, quindi, mette a disposizione il finanziamento per l’intero 2017, mentre gli Uffici di piano forniranno le prestazioni degli psicologi. «La parola chiave è la presa in carico integrata della persona – ha sottolineato Rosella Petrali, direttore socio-sanitario dell’Asst -, con questa iniziativa iniziamo dai minori in difficoltà, quelli che hanno maggior bisogno che si lavori insieme per dar loro risposte efficaci. Erogare le prestazioni psicologiche da parte dei consultori richiederebbe modalità più complesse, in questo modo invece un’unica équipe per ciascun Ufficio di piano costruirà fin dall’inizio un intervento integrato». Un modello, ha rimarcato Petrali, che potrà diventare «buona prassi da esportare anche in altri ambiti e su altri territori», concetto sottolineato anche dal direttore socio sanitario dell’Ats della montagna Fabrizio Limonta.
Ma anche per gli enti locali l’intesa è significativa, ha rimarcato il primo cittadino di Sondrio Alcide Molteni, presidente della Conferenza dei sindaci: «Questo progetto va in continuità con il lavoro fatto dai Comuni per creare gli Uffici di piano – ha sottolineato –, su un tema molto delicato come il sostegno ai minori. Attorno alla famiglia diversi soggetti mettono in campo le proprie competenze, i Comuni fanno l’analisi delle situazioni e poi vanno date risposte multi-fattoriali». Anche secondo il sindaco di Tirano Franco Spada, in rappresentanza dell’assemblea distrettuale dei sindaci di Valtellina e Alto Lario, «è importante che venga data continuità ad un lavoro di rete creato sul nostro territorio, mettendo in campo servizi vicini al cittadino», ha sottolineato: un’idea rimarcata anche da Fiorenzo Bongiasca, sindaco di Gravedona ed Uniti e membro del Consiglio di rappresentanza della Conferenza dei sindaci. «Questo percorso ha dato ottimi risultati - ha rimarcato Flavio Oregioni, presidente della Cm Valchiavenna - e con l’intesa si conferma un principio di sussidiarietà che valorizza il presidio di Comuni e Cm sul territorio».
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