Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 20 Novembre 2015
«Turismo a Livigno non è solo impianti
Vallaccia, area unica da preservare»
Legambiente replica alla società Mottolino «Preserviamo l’ambiente per attrarre più turisti»
«Se lo dice la Mottolino che non ci sono danni all’ambiente, allora dobbiamo esserne certi»: esordisce con una battuta sarcastica Damiano Di Simine, ex presidente di Legambiente Lombardia, ora responsabile scientifico dell’associazione ambientalista che si oppone alla realizzazione degli impianti alla Vallaccia.
Il suo intervento è in replica alle parole dell’amministratore delegato della società livignasca, Marco Rocca, che accusa l’associazione ambientalista di avere arrecato, con il ricorso al Tar contro la costruzione della nuova seggiovia, un danno non solo alla Mottolino, ma a tutta l’economia del Piccolo Tibet. «Ma non è assolutamente vero - ribatte Di Simine - Noi anzi siamo per la valorizzazione turistica di Livigno, che però deve passare dalla diversificazione e non per la sua intensificazione. Non si può pensare, e su questo credo che qualsiasi operatore del settore possa concordare, che il turismo si riduca solo allo sfruttamento degli impianti e alle attività ad esse connesse. La Vallaccia è una delle poche valli alpine ancora incontaminate, con attività umane tradizionali come la monticazione, e noi vorremmo che continuasse a rimanere così. Crediamo che i turisti possano essere attratti da questi aspetti che rappresentano un unicum. Proprio perché siamo consapevoli della preziosità e rarità di Livigno, proponiamo la valorizzazione dell’ambiente di alta montagna, che può essere la carta vincente sul fronte dell’attrattività turistica».
Infine un appunto sull’impatto della seggiovia: «Non è che fare un impianto dove non vi siano boschi sia meno devastante per l’ambiente. Anzi, un alpeggio di alta quota come la Vallaccia è anche più delicato di un bosco, soprattutto per le specie, come la pernice bianca, che qui nidificano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA