Turismo in Valmalenco, «manca una visione d’insieme»

«La prima decina del mese, come l’ultima decina di giugno è stata legata soprattutto a raduni sportivi di calcio e basket e quindi non fa testo - premette il direttore Roberto Pinna -. La seconda quindicina ci rivela un mese senza infamia e senza lode, così come è ormai da tre o quattro anni. Soprattutto la fatica si sente negli alberghi, mentre le seconde case reggono bene, grazie alla “terza età dinamica” composta da nonni attivi con nipoti».

Ma il Consorzio che fa per migliorare la situazione? «Stiamo producendo tanti sforzi, seminando soprattutto nel settore del cicloturismo, con due piste nuove all’Alpe Palù e la Pump Track a Caspoggio, un percorso per tutti che sta andando molto bene - racconta il direttore -. Un Sentiero Rusca da anni completamente ciclabile aggiunge qualità all’offerta. E poi c’è il progetto Bernina, di cui abbiamo il versante italiano, con una strategia completa per il bike e il trekking, che sono i punti di riferimento del nuovo turismo».

Valutazioni non condivise dagli operatori turistici della Valmalenco di cui Andrea Lenatti dell’Hotel Tremoggia è presidente. «È una mia sensazione personale, non ho avuto modo ancora di confrontarmi approfonditamente con gli altri, ma il mese di luglio è stato molto inferiore agli anni precedenti e credo che la tendenza non sarà diversa ad agosto - dice -. Il problema è che gli operatori stanno compiendo tutti gli sforzi possibili, mentre non vediamo dei progetti all’orizzonte che facciano capire dove sta andando la valle, ci sono poche idee e poco confronto».

E il progetto Bernina? «È una realizzazione al 100% di privati, con nove strutture che hanno messo finanziamenti, lavoro, energie. La questione è che ci si può attivare, ma se non ci sono trasporti, servizi di base, è difficile far decollare anche iniziative interessanti come questa, che pure sta riscontrando un buon successo».